I disturbi specifici dell’apprendimento

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Iter diagnostico

 Anamnesi. La raccolta anamnestica deve essere la più completa possibile. Nell’anamnesi perinatale si evidenziano le problematiche inerenti la gravidanza, il parto e il periodo neonatale. Bisogna documentare lo sviluppo psicomotorio del bambino, indagando soprattutto lo sviluppo della funzione verbale ed eventuali disturbi del linguaggio. È necessario poi escludere la concomitanza di altre patologie neurologiche o psichiatriche quali epilessia, ritardo mentale, disabilità motorie, deficit sensoriali, disturbi pervasivi dello sviluppo, disturbi d’ansia, disturbi del tono dell’umore e psicosi. L’anamnesi familiare è finalizzata a identificare altri casi di DSA nei parenti di I grado del paziente. Infine, si devono indagare eventuali difficoltà nell’acquisizione delle abilità di pregrafismo e dei primi elementi di lettura, scrittura e calcolo.

Esame obiettivo e neurologico. L’esame somatico obiettivo comprende la misurazione della circonferenza cranica, la valutazione dell’accrescimento staturo-ponderale e il rilievo di eventuali dimorfismi della facies e di disfunzioni dell’apparato uditivo e visivo. L’esame neurologico mira a escludere condizioni patologiche quali la spasticità, l’atassia, le discinesie, la disprassia e la presenza di deficit neurologici focali o a carico dei nervi cranici. In particolare andrà valutata la coordinazione motoria globale e segmentaria, la motricità fine e la dominanza laterale.   

Valutazioni testologiche ed esami strumentali. L’indagine testologica inizia dalla valutazione psicometrica con differenti test a seconda dell’età e delle caratteristiche del paziente. Le scale utilizzabili sono: WISC III- WISC-R (test multicomponenziali), scala Leiter e matrici progressive di Raven (test monocomponenziali non–verbali). È consigliabile comunque utilizzare per la valutazione diagnostica test multicomponenziali che consentono di ottenere un quoziente verbale e uno non-verbale, detto di performance. Per definire la diagnosi di DSA il quoziente totale oppure il migliore tra i quozienti monocomponenziali rilevati (quoziente verbale e di performance) deve essere pari o superiore a 85; in caso contrario la diagnosi si orienterà verso un disturbo non specifico dell’apprendimento (DNSA). In presenza di risultati inferiori a 85 a test monocomponenziali non verbali (scala Leiter, matrici progressive di Raven), è necessario prevedere l’applicazione anche di un test di tipo verbale (almeno 3 subtest della scala verbale della WISC-III), il cui risultato deve essere non inferiore a 85 per soddisfare il criterio di inclusione. Successivamente, si valutano gli apprendimenti con specifi che prove pedagogiche. Per la valutazione delle abilità di lettura si utilizzano le prove MT, le prove di lettura di liste di parole e non-parole (Sartori, Job, Tressoldi), le prove MT di comprensione del testo. Per la valutazione della scrittura si utilizza la prova di dettato (Batteria Tressoldi, Cornoldi). Per le abilità matematiche sono in uso il test di matematica per la scuola dell’obbligo, (Amoretti G, Bazzini L. Pesci A, Reggiani M) e la batteria AC-MT (Carnoldi, Lucarelli, Bellina). La valutazione viene poi completata a seconda dei casi integrando  altri aspetti neuropsicologici: le competenze visuo-percettive, visuo-spaziali e visuomotorie grafo-spaziali (TPV, Progressive Matrices di Raven 47 e 38, test di Hilda Santucci e Bender Santucci, test di Frostig, figura complessa di Rey), le abilità di memoria uditiva e visiva (Span di cifre, memoria di parole e di frasi, cubi di Corsi, test di ritenzione visiva di Benton), le capacità di attenzione (prova delle Campanelle, test di Bourdon, prova di impulsività, Stroop test, Continuous Performance test o CPT) e le funzioni esecutive (Torre di Londra). Successivamente, se sono presenti problematiche su piano affettivo-emozionale andranno previsti colloqui psicologici, test proiettivi di personalità (test di Machover, Corman, Koch, Favole di Duss, CAT e TAT; Rorschach) ed eventuali scale di valutazione per disturbi psicopatologici specifici qualora emergano dai colloqui disturbi dell’attenzione, ansia e depressione. Dal punto di vista clinico la valutazione pediatrica dovrà essere mirata a cogliere disturbi somatici significativi che possano influenzare l’apprendimento scolastico (anemia, diabete, grave asma, turbe della condotta alimentare). Nei pazienti in cui dall’anamnesi, dall’esame neurologico e/o dall’indagine psicodiagnostica emergano segni suggestivi per danno o disfunzione cerebrale o a carico dell’apparato visivo e uditivo è opportuno effettuare valutazioni strumentali e specialistiche quali EEG in veglia e da privazione di sonno, RM encefalo, visita oculistica/ortottica e otorinolaringoiatrica, potenziali evocati uditivi e visivi (ABR e PEV) (tabella II).

Tabella II - Valutazioni strumentali e specialistiche

Necessari per la diagnosiDi completamento
Anamnesi ed esame somatoneurologicoTest neurospicologici e psicodiagnostici
Test intellettivo e valutazioni pedagogiche della letto-scrittura e delle abilità matematicheEsami elettrofisiologici (EEC, PEV e ABR)
Neuroimaging
Visita oculistica e otorinolaringoiatrica