Il vaccino antimeningite B arriva in Italia

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La meningite B potrà essere combattuta con l’immunoprofilassi anche in Italia. Dopo Francia, Germania e Regno Unito il primo lotto di vaccino contro la malattia meningococcica da sierogruppo B è stato inserito nella banca dati dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa). Sviluppato e prodotto a Siena da Novartis, il vaccino ha superato i test pre-clinici ed è stato testato anche in Italia su 3.630 bambini a 2, 4 e 6 mesi, in concomitanza con le vaccinazioni di routine, dimostrando una risposta immunitaria protettiva e un profilo di sicurezza accettabile. La copertura dura dieci anni.

La meningite meningococcica (batterica), una malattia acuta a esordio improvviso, è caratterizzata da febbre, cefalea intensa, rigidità nucale, nausea, vomito e spesso anche esantema. L’agente eziologico è la Neisseria meningitidis, diplococco Gram negativo, di cui sono stati identificati diversi sierogruppi: A, B, C, X, Y, Z, W-135, L. Una quota sempre crescente di meningococchi identificati in Italia negli ultimi anni (69%) è risultata appartenere al sierogruppo B. Per questo motivo la disponibilità di un vaccino è molto importante nell’ottica di un’eradicazione dell’infezione.

Le fasce d’età più a rischio sono quelle tra i 4 e gli 8 mesi e tra i 12 e i 18 anni. Ogni anno, nel mondo, si registrano mezzo milione di casi, l’incidenza in Italia è bassa rispetto al resto dell’Europa (3-6 casi/1.000.000 abitanti versus 14,5 casi ogni 1.000.000 di abitanti). La prevalenza di portatori sani di meningococco è variabile in rapporto a età, condizioni socio-economiche e densità di popolazione oscillando dall’1-2% fino al 15-20% della popolazione sana, per raggiungere il 70% in comunità chiuse.

La trasmissione della malattia avviene per contatto diretto da persona a persona attraverso le goccioline nasali e faringee di persone infette o portatori sani, con un periodo di incubazione di circa 3-4 giorni. Di solito l’infezione causa una rino-faringite acuta o un’infezione sub-clinica della mucosa rino-faringea e solo in una piccola percentuale di soggetti causa meningite o sepsi. Se non viene diagnosticata correttamente può diventare letale o causare gravi disabilità permanenti.

Il nuovo vaccino contro la meningite B è stato formulato partendo dal genoma del batterio con una tecnica all’avanguardia nota come reverse vaccinology. La proposta di integrare questo vaccino negli attuali programmi di profilassi di routine è stata avanzata dal board del Calendario per la Vita, composto da Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (SItI), Società italiana di pediatria (Sip), Federazione italiana medici pediatri (Fimp) e Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg). L’obiettivo è ridurre l’impatto dell’infezione, contribuendo al controllo della meningite B in Europa