Nuova tecnologia diagnostica per la colonna vertebrale

8524

EOSUna nuova tecnologia radiologica risulta particolarmente utile per lo studio della scoliosi e dei dismorfismi congeniti che colpiscono i bambini, fornendo delle immagini che, ricostruite in 3D, permettono di valutare lo scheletro con una visione precisa e reale. «Questa tecnologia, il sistema EOS, consente di ridurre drasticamente la dose di radiazioni nello studio delle deformità del rachide o delle dismetrie e deviazioni assiali degli arti inferiori. La quantità di radiazioni è infatti ridotta a circa 1/10 rispetto ai migliori apparecchi tradizionali» spiega Alberto Zerbi, responsabile UO radiologia diagnostica e interventistica dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi, reparto dove la tecnologia viene utilizzata su adulti e bambini. «Il radiogramma, che non presenta ingrandimenti, viene eseguito contemporaneamente nelle due proiezioni (PA e LL), consentendo quindi di effettuare ricostruzioni 3D della colona e degli arti inferiori e di misurare con la massima precisione i parametri spinopelvici».
Nei casi in cui sono necessarie numerose radiografie per la diagnosi e per i controlli, la tecnologia trova un’eccellente applicazione poiché la quantità di radiazioni assorbite è 8-10 volte inferiore alle radiografie tradizionali e viene ridotto notevolmente il tempo di esposizione. Infatti, il piccolo paziente entra in una cabina semi-aperta e vi rimane, seduto o in piedi, solo per pochi secondi. «A fronte di deformità vertebrali comparse in età precoce questa tecnologia consente di ripetere a basso rischio le numerose indagini radiografiche necessarie durante la crescita del bambino» spiega Marco Brayda-Bruno, responsabile Chirurgia Vertebrale III- Scoliosi dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano. «Inoltre è un elemento fondamentale nella ricerca di base nel campo delle deformità vertebrali. Questo sistema si integra perfettamente in una prospettiva a basso rischio e a basso costo nei programmi di screening scolastico».