Campagna AIFA e farmaci ai bambini: risposte dai pediatri

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Campagna AifaLa campagna di comunicazione dell’Agenzia italiana del farmaco-AIFA “Farmaci e pediatria” ha messo in allarme il Movimento dei genitori-Moige sui farmaci utilizzati, se siano quindi insicuri, inefficaci, poiché non valutati sui bambini stessi. In seguito a tale allarme sono arrivate comunicazioni a sostegno della campagna AIFA. Giuseppe di Mauro, presidente della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale-SIPPS, sottolinea in una nota: «La recente iniziativa dell’AIFA ci trova assolutamente d’accordo: non possiamo che essere favorevoli a curare con più accuratezza i bambini» e Leo Venturelli, pediatra di famiglia di Bergamo e responsabile dell’educazione alla salute e dell’informazione della SIPPS, aggiunge: «La parola sperimentazione indubbiamente crea apprensione nei genitori, ma bisogna considerare che non verrebbe eseguita su nuovi farmaci, ma su quelli impropriamente usati in età pediatrica: in pratica, si cercherebbe di trovare un profilo pediatrico alle medicine, evitando anche un altro serio problema, le reazioni avverse che spesso intervengono durante la cura».

La Federazione italiana medici pediatri-FIMP, indica che la presa di posizione del Moige nasce da una interpretazione non corretta.

Giampietro Chiamenti, presidente FIMP, approfondisce il tema spiegando: «Dal comunicato si presume che i farmaci usati in età pediatrica possano non essere sicuri. Dobbiamo chiarire che un conto è parlare di farmaci per patologie gravi (neoplasie, forme immunitarie) dove l’urgenza di utilizzare nuovi farmaci ha spinto al loro utilizzo anche prima della loro registrazione in età pediatrica. Altra cosa è parlare dei farmaci di uso comune, molti dei quali vengono studiati in età pediatrica dopo studi di sicurezza ed efficacia svolti sull’adulto. Ma molti parametri sono comunque estrapolati per il bambino, poiché la variabilità di età e di metabolismo rende difficile fare studi per tutte le età. Inoltre, le formulazioni utilizzate per gli studi non sempre sono quelle commercializzate (gocce, sciroppo, soluzioni) e l’efficacia può variare anche sulla base di caratteristiche genetiche (vedi il caso della codeina) o diverse abitudini alimentari. L’AIFA non solleva dubbi sulla sicurezza o sul fatto che i farmaci siano stati ‘frettolosamente’ messi in commercio, ma sul fatto che una cosa è fare studi premarketing su popolazioni che sono per definizione omogenee e con una singola patologia, un’altra è continuare gli studi su tutti i possibili utilizzi del farmaco stesso e in diverse fasce di età».