Multiculturalità nella scuola: una risorsa per i giovani

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Giuseppe Di Mauro, presidente della SIPPS
Giuseppe Di Mauro, presidente della SIPPS

Il sempre maggior numero di bambini stranieri che frequentano le scuole italiane, sin dai primi anni di vita fino al liceo, rappresenta una risorsa che arricchisce i bambini italiani. A parlarne è la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale-SIPPS, il cui presidente Giuseppe Di Mauro afferma: «La multiculturalità è una grande risorsa, e non una barriera, per le giovani generazioni. È un’occasione per i più piccoli di socializzare e di entrare a contatto con realtà spesso totalmente diverse dalla nostra». Una possibilità di integrazione, nella scuola, di chi vive nel paese ospitante e di chi vi arriva come migrante, con difficoltà reciproche cui far fronte. «In realtà è opportuno educare il bambino al rispetto dell’altro, indipendentemente dalla sua provenienza» dice Piercarlo Salari, pediatra di consultorio a Milano e componente SIPPS. «La dimensione interculturale coinvolge tutta la scuola, che ha il compito di creare pari opportunità per l’apprendimento, la giustizia e l’equità». Il vissuto degli studenti italiani e stranieri è stato recentemente valutato in uno studio svolto in Abruzzo e pubblicato sulla rivista Procedia – Social and Behavioral Sciences (Contini MR, Interculturality and Social Bonds Formation: a Case Study on Immigrant and Native Preadolescents, 2014; 149:233-241), attraverso l’utilizzo di un questionario dato a oltre 1.300 preadolescenti italiani e stranieri del secondo e terzo anno della scuola secondaria di primo grado. Le conclusioni dello studio riportano come circa un preadolescente italiano su tre non frequenti coetanei non italiani, e la metà dei non italiani frequenti soprattutto coetanei della stessa nazione. Soprattutto quelli non italiani arrivati dopo i sette anni hanno incontrato gli amici al di fuori della scuola, in particolare della stessa età e nazione di provenienza, e sempre considerando l’età in cui è avvenuta la migrazione, questo elemento favorisce maggiori rapporti con italiani e ragazzi e ragazze di una nazione diversa. Guardando la provenienza, i cinesi sono più propensi rispetto ad altri gruppo a frequentare ragazzi e ragazze della stessa nazionalità, mentre guardando a maschi e femmine, queste ultime sono più aperte ad amicizie a scuola e con nazionalità italiana e non. In ogni caso la scuola ha per tutti un ruolo di socializzazione e formazione sociale, che però non sempre si estende alle aree extrascolastiche. E gli studenti sia italiani sia stranieri non percepiscono atteggiamenti discriminatori nei confronti degli stranieri da parte di compagni italiani o docenti.