La nascita e Il sostegno dopo il parto

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Su 521 punti nascita, quasi un terzo (il 29,4 per cento) può essere considerato “fragile” per l’aspetto dell’assistenza, “sia perché non vi si effettuano con regolarità parti naturali (meno di 500 l’anno), sia per insufficiente disponibilità di personale medico/ostetrico e di servizi di trasporto materno e neonatale di emergenza: il numero più alto di queste strutture è in Campania (20), Sicilia (18), Lazio (12), Sardegna (10)”. A parlarne è il nuovo rapporto dell’organizzazione Save the Children, “Mamme in arrivo”, che raccoglie i dati su maternità, parti, mortalità infantile, e riporta anche le differenze territoriali rispetto per esempio a quest’ultima, con +30% al Sud, con picchi in Sicilia, Campania, Lazio e Liguria. Uno sguardo che comprende anche il periodo dopo il parto, su cui è concentrato il progetto “Fiocchi in Ospedale” in cui questo rapporto si inserisce. Il progetto, iniziato nel 2012, mira al migliorare le condizioni dei piccoli fin dai loro primi giorni, ed è attivo in tre ospedali: Niguarda di Milano, Policlinico di Bari e Cardarelli di Napoli.

Foto Mario Spada per Save the Children
Foto Mario Spada per Save the Children

Viene dato un sostegno ai neonati e ai loro genitori, in un lavoro realizzato insieme con l’ospedale e il territorio e in collaborazione con partner locali. Sono stati seguiti oltre 11.700 bambini e le loro famiglie, con incontri su allattamento, nutrizione, igiene, cura del bambino ma anche con sostegni pratici di tipo materiale (con accessori per la cura dei piccoli) in situazioni di difficoltà e la realizzazione di una dimissione protetta nei casi più critici. «Il percorso nascita non può continuare ad essere a ostacoli e bisogna intervenire perché, insieme al miglioramento dell’assistenza sanitaria, si rafforzi la rete degli interventi sociali per le neo-mamme e coppie, assicurando continuità di cura fra ospedale e territorio e il coordinamento degli interventi di sostegno del percorso nascita, inclusi quelli delle organizzazioni non profit, come il progetto Fiocchi in Ospedale di Save the Children» afferma Raffaela Milano, direttore Programmi Italia-Europa Save the Children. «Inoltre per prevenire situazioni di maltrattamento, abuso o di grave disagio materno è necessario definire protocolli che escludano, in qualsiasi circostanza, le dimissioni ospedaliere di una neo mamma che mostri gravi condizioni di fragilità sociale o psicologica, senza una adeguata presa in carico, da attivarsi già durante il ricovero ospedaliero».

Foto Mario Spada per Save the Children