Formazione e informazione sui vaccini: i pediatri al centro

2004

Vaccine for baby child, pediatrician

Il tema delle vaccinazioni è al centro dell’attenzione anche rispetto alla formazione dei pediatri, che si interfacciano con i genitori, a seguito dei risultati di un’indagine realizzata dalla Società italiana di pediatria preventiva e sociale (SIPPS). Nell’arco di due mesi, dall’1 marzo al 30 aprile, sono stati coinvolti nell’indagine realizzata via mail quasi 500 pediatri (per la maggior parte pediatri di famiglia ma anche ospedalieri e universitari). «La maggior parte dei pediatri ha una corretta visione dei problemi inerenti ai vaccini, alle vaccinazioni e alle malattie infettive che essi possono prevenire» racconta Luciano Pinto, vicepresidente SIPPS Campania e coordinatore del progetto «ma sono emerse alcune aree di incertezza sulle quali è bene focalizzare l’attenzione: per esempio, il 22% dei partecipanti ritiene che un bambino debba essere vaccinato soltanto contro le malattie più gravi, il 13% che sia preferibile ridurre al minimo il numero dei vaccini somministrati, il 17% che ci si debba fidare più di quelli noti che non di quelli nuovi e l’8% crede più nell’immunità acquisita attraverso le malattie che non nei vaccini». Viene riferito inoltre che, nonostante quanto emerso dalla letteratura, il 2,5 per cento delle risposte ha espresso dubbi o concordanza rispetto al legame tra vaccinazioni e autismo. Al contempo, la SIPPS riporta come il panorama nazionale mostri una tendenza alla riduzione nelle vaccinazioni in Italia. Dice Giuseppe Di Mauro, presidente della SIPPS: «Tra i molteplici fattori è senz’altro prioritaria la corretta informazione dei genitori che in oltre il 72% dei casi, come documentano alcuni recenti dati del Censis, pur riconoscendo l’importanza sociale delle vaccinazioni, nutrono qualche dubbio sulla necessità di dover intervenire su un individuo sano. È allora fuori discussione che spetti al pediatra, loro riferimento più affidabile, promuovere cultura sull’argomento e offrire le necessarie rassicurazioni». L’indagine è partita dall’obiettivo di conoscere l’idea dei pediatri sulle vaccinazioni, con i risultati sopra riportati, e viene sottolineata l’importanza di una formazione continua sulle vaccinazioni e i diversi aspetti collegati, l’istituzione di anagrafi vaccinali e di sistemi di sorveglianza delle reazioni avverse e l’utilizzo di mezzi di comunicazione. Formazione e informazione, senza dimenticare la comunicazione: «La conoscenza tecnica, infatti, per quanto imprescindibile, non è sufficiente se avulsa dalle competenze che ciascun pediatra deve avere o acquisire per poter veicolare dei messaggi incisivi, convincenti e coerenti» conclude Piercarlo Salari, pediatra responsabile del Gruppo di lavoro sulla genitorialità SIPPS.