Attività motoria e certificati di idoneità

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baby swimmingCertificati di idoneità per l’attività motoria nell’infanzia. I pediatri italiani scrivono al Ministro della Salute una lettera aperta, con come primo firmatario Giampietro Chiamenti, presidente nazionale Federazione italiana medici pediatri (FIMP), e condivisa e siglata da Giovanni Corsello, presidente nazionale Società italiana di pediatria (SIP) e Paolo Siani, presidente nazionale Associazione culturale pediatri (ACP), perché data la nota esplicativa della legge espressa a metà giugno, il Ministro della salute riesamini la questione. La lettera riprende la situazione concernente i certificati medici per l’attività sportiva non agonistica, a partire dalle difficoltà e complicazioni derivate dal “susseguirsi di DL nel corso del 2013 culminati con il decreto attuativo dell’8 agosto 2014 Linee guida d’indirizzo in materia di certificati medici per l’attività sportiva non agonistica” e riporta come il 17 giugno 2015 il gruppo di lavoro “istituito per emanare una nota esplicativa di una legge rivelatasi controproducente” abbia elaborato con l’ufficio legislativo del Ministero un parere (nota del Ministero della Salute Prot. N° 5479), un documento in cui viene confermata la richiesta di certificazione per attività sportiva non agonistica ed ECG solo per chi è tesserato al CONI o a Società sportive affiliate a Federazioni o Enti sportivi da questi riconosciuti. Nella lettera i pediatri riprendono il principio secondo cui l’attività motoria è riconosciuta come uno “strumento di prevenzione e cura di malattie metaboliche e raggiungimento di un ottimale stato psicofisico” e riportato come le possibilità di movimento nei bambini siano ridotte, mentre sarebbero da facilitare. Viene sottolineato nella lettera come quanto riportato dal documento di giugno porti a una “poco comprensibile differenziazione”: quasi tutte le palestre, piscine e circoli sono affiliati al CONI e quando vengono organizzati corsi i praticanti vengono tesserati “a prescindere dall’età e dal tipo di impegno”. I presidenti delle tre organizzazioni pediatriche chiedono quindi la disponibilità a un riesame della situazione, e si mettono a disposizione del Ministro.

La lettera aperta al Ministro della Salute