Insulino resistenza: un fattore di rischio per la malattia di Alzheimer?

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BrainL’insorgenza precoce di insulino resistenza rappresenta un fattore di rischio per lo sviluppo di malattia di Alzheimer? Per verificare questa ipotesi sono state determinate in una popolazione di 101 bambini di età prescolare e in 309 adolescenti, con indice di massa corporea variabile, le concentrazioni seriche di due proteine: la proteina β-amiloide 42 (Aβ42) e la presenilina. Del totale dei soggetti arruolati, di cui 215 maschi (pari al 48.8%), 176 (40%) erano normopeso, 135 (30,7%) sovrappeso e 129 (29,3%) obesi; in tutti erano stati calcolati come indicatori di insulino resistenza HOMA-IR, HOMA-β e QUICKI. Gli adolescenti obesi presentavano livelli circolanti più elevati di Aβ42 sia rispetto ai soggetti sovrappeso sia rispetto ai soggetti normopeso (190.2 ± 9.16 vs 125.9 ± 7.38 vs 129.5 ± 7.65 pg/ml; P <.0001). Analogamente, anche le concentrazioni ematiche di presenilina risultavano più elevate negli obesi rispetto alle altre due categorie di ragazzi (2.34 ± 0.20 vs 1.95 ± 0.20 vs 1.65 ±0.26 ng/mL; P <; 0001). Le concentrazioni di Aβ42 erano risultate inoltre significativamente correlate con il BMI (ρ = 0.262; P <; 0001), con HOMA-IR (ρ = 0.261; P <; 0001) e con il QUICKI (ρ =-0.220; P <; 0001); anche i livelli di presenilina erano correlati in modo statisticamente significativo con il BMI (ρ = 0.248; P <; 0001), con HOMA-IR (ρ = 0.242; P <; 0001), e con QUICKI (ρ = -0.256; P <; 0001). L’analisi della presenilina mediante western blot evidenziava la presenza della proteina nella sua forma integra.

A conclusione dello studio gli autori sottolineano che gli adolescenti obesi con insulino resistenza presentano livelli ematici elevati di molecole considerate fattori di rischio per il successivo sviluppo deficit cognitivi in età avanzata, demenza e malattia di Alzheimer.

Luciano R, Barraco GM, Muraca M. Pediatrics 2015 Jun; 135(6): 1074-81.