Pronto soccorso: per un’assistenza analgesica davvero a misura di bambino

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Vomito_ospedaleL’utilizzo di specifiche raccomandazioni sulla gestione del dolore e l’attenzione nei confronti del dolore dei piccoli pazienti da parte del personale di pronto soccorso pediatrico si traducono in una diminuzione del dolore del bambino e in una maggiore soddisfazione dei genitori. È quanto emerge da una recente indagine, PIPER Weekend, promossa dal Gruppo PIPER (Pain in Pediatric Emergency Room), condotta in 29 Pronto soccorso italiani. Sono stati intervistati 923 adulti e 644 bambini.

Nella percezione dei genitori, il personale dei PS si è mostrato molto (57%) o abbastanza (38%) attento al dolore dei piccoli pazienti. Meno frequente la misurazione dell’intensità dolorosa, praticata in circa il 25% dei casi. Per quanto riguarda la figura professionale che si è fatta carico del problema, l’indagine mostra che al Sud il medico ha un ruolo centrale come unico referente, mentre al Nord prevale il lavoro di team fra medici e infermieri. Poco meno della metà dei bambini ha ricevuto un trattamento antidolorifico e, di questi, il 50% in meno di 20 minuti. Nonostante ciò circa il 38% dei piccoli stava molto meglio e altrettanti hanno ridotto il dolore iniziale al momento della dimissione. I genitori si dicono nel complesso molto (53%) o abbastanza (42%) soddisfatti di come sia stato gestito il dolore dei loro figli.

L’indagine ha fornito un importante feedback delle prime raccomandazioni redatte dal gruppo Piper, dimostrando che queste incrementano la qualità della presa in carico del paziente e dei caregivers.

«Il dolore nel bambino viene ancora oggi ampiamente sottovalutato. Il Gruppo PIPER dal 2010 opera con l’obiettivo di migliorare la gestione del dolore dei bambini nel setting di cura dell’emergenza», ha spiegato Franca Benini, responsabile del Centro regionale veneto Terapia antalgica e cure palliative pediatriche, Università di Padova, e responsabile scientifico del Gruppo PIPER. «Dopo aver individuato le aree in cui era prioritario intervenire, nel 2015 abbiamo redatto un primo set di raccomandazioni.» E aggiunge: «Di prossima pubblicazione quelle che riguardano tipologie di dolore molto frequenti come il dolore da trauma e addominale, o particolarmente complesse quali il dolore da anemia falciforme e nel bambino disabile. La fondamentale linea d’indirizzo è che il dolore vada sempre considerato, misurato e trattato».

L’indagine ha ricevuto il patrocinio di Ministero della salute, ed è stata condotta in collaborazione con la Federazione italiana aziende sanitarie ospedaliere (FIASO), l’Associazione ospedali pediatrici italiani (AOPI) e il contributo incondizionato di Angelini.