Inquinanti ambientali e malattie endocrine

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Le interazioni tra l’esposizione a inquinanti, quali Bisfenolo A e ftalati, e il sistema endocrino, con alterazione della salute riproduttiva nell’età evolutiva: è in corso il progetto Persuaded, che si propone di valutare possibili correlazioni tra esposizione e patologie nei bambini. «Bisfenolo A e ftalati sono sostanze molto diffuse nell’ambiente domestico e lavorativo, nei prodotti cosmetici e in quelli alimentari. Questo è il primo studio di biomonitoraggio su tutto il territorio nazionale diviso per aree geografiche e zone rurali e industriali. I dati raccolti ci consentiranno di capire qual è il tasso di esposizione a queste sostanze» spiega Stefano Cianfarani, responsabile Unità Operativa Semplice di Endocrinologia Molecolare, Ospedale Pediatrico IRCCS Bambino Gesù, Roma, coordinatore dello studio caso-controllo.

Stefano Cianfarani, responsabile Unità Operativa Semplice di Endocrinologia Molecolare, Ospedale Pediatrico IRCCS Bambino Gesù, Roma
Stefano Cianfarani, responsabile Unità Operativa Semplice di Endocrinologia Molecolare, Ospedale Pediatrico IRCCS Bambino Gesù, Roma

Il progetto riporta che gli ftalati si trovano come additivi in alcune plastiche, ma anche in smalti, vernici e prodotti quali deodoranti, shampoo, detergenti, mentre il Bisfenolo A in alcune plastiche o anche nella produzione di resine o come reagente nella carta termica. Lo studio valuterà in bambini fra i 2 e i 10 anni la possibile correlazione in particolare con telarca prematuro idiopatico, pubertà precoce centrale idiopatica e obesità idiopatica, alcune ma non tutte le alterazioni per le quali potrebbe esserci un collegamento, come racconta Cianfarani: «Molte altre condizioni sono state associate all’esposizione a queste sostanze quali per esempio: malattie della tiroide, autismo, basso QI, ADHD, ritardo di crescita intrauterino, disgenesia testicolare». Il progetto, finanziato dal Programma europeo Life+, è coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con il CNR di Pisa con il coinvolgimento dell’Ospedale Bambino Gesù nello studio caso-controllo. La durata prevista è di 4 anni e lo studio è già in piena attività: «Il progetto è iniziato da circa 18 mesi, il reclutamento è a buon punto e contiamo di chiuderlo in settembre 2016» racconta Cianfarani. «Trenta bambine con pubertà precoce, 30 con telarca prematuro idiopatico, 30 bambine obese, 30 bambini obesi, 30 controlli maschi e 30 controlli femmine. Tutti arruolati nell’ambulatorio e DH di Endocrinologia pediatrica e Pediatria generale. I prodotti e i loro metaboliti verranno misurati nelle urine e correlati con i dati auxologici, biochimici e ormonali».