Dal concepimento ai 2 anni: rapporto del progetto di sorveglianza

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RicercaTredici Distretti sanitari, 153 professionisti, 14.263 mamme. Il rapporto finale sui risultati del Progetto Ccm “Sistema di Sorveglianza sugli otto determinanti di salute del bambino, dal concepimento ai 2 anni di vita, inclusi nel Programma GenitoriPiù” sono online. Da gennaio 2014 ad agosto 2016 il progetto ha indagato, come determinanti, l’assunzione di acido folico, il consumo di alcol e tabacco in gravidanza e in allattamento, l’allattamento al seno, la posizione in culla, le vaccinazioni e la lettura ad alta voce (non è stata inclusa la sicurezza in strada e in casa per la complessità del fenomeno per il quale non sarebbe stato possibile usare poche domande); è stato coordinato dall’Istituto superiore di sanità e realizzato in collaborazione con Campania, Calabria, Marche, Puglia, Veneto, Asl di Milano (Ats Città Metropolitana di Milano) e Università Ca’ Foscari Venezia. L’indagine è stata condotta sia tra le mamme che giungevano ai centri vaccinali con bambini fra 0 e 2 anni di età, sia fra gli operatori sanitari, per avere informazioni sulla fattibilità e sostenibilità della sorveglianza, e ha fornito l’occasione di informare i genitori su comportamenti corretti tramite gli operatori e anche con materiale informativo. Il Rapporto finale e i risultati sono ora disponibili online, con le indicazioni emerse e riflessioni anche rispetto alla metodologia e alle possibilità e punti su cui lavorare per un sistema di sorveglianza nazionale. È disponibile sempre online anche una sintesi dei risultati. “I dati raccolti evidenziano una grande variabilità dei comportamenti adottati dalle madri nei confronti dei propri figli rispetto ai determinanti indagati, indicando la presenza di un bisogno informativo da parte delle madri sulle raccomandazioni esistenti”, riportano le conclusioni al termine della sintesi dei risultati. “Sebbene tali dati non siano rappresentativi della situazione nazionale, essi mostrano, da una parte, l’importanza di avere dati in grado di orientare la programmazione d’interventi di promozione della salute nei primi anni di vita del bambino e di monitorarne gli effetti e, dall’altra, esemplificano chiaramente come il sistema sperimentato sia in grado di produrre tali dati”. Viene indicato come la sperimentazione della Sorveglianza abbia mostrato potenzialità nell’ambito del monitoraggio di determinanti nella prima infanzia e rispetto al bisogno conoscitivo, e come l’estensione della stessa a livello nazionale rappresenti un’opportunità e una sfida.