Al Congresso Nazionale degli Oculisti AIMO viene sottolineato l’aumento del numero di bambini con miopie alte

In Italia il numero di bambini con miopie basse sta aumentando. A riportarlo sono gli esperti in occasione del 14esimo Congresso Nazionale degli Oculisti AIMO (Associazione Italiana Medici Oculisti), con un simposio, dal titolo ‘Le età della miopia’ (presidenti Giovanni Alessio, direttore del Dipartimento di Oculistica presso il Policlinico di Bari, e Francesco Boscia, della Clinica Oculistica dell’Università di Bari).

“Classicamente questa patologia viene divisa in miopia fisiologica (che può insorgere intorno alla pubertà e all’adolescenza) e miopia patologica (può invece insorgere nei bambini a partire dai 2/3 anni di età). Per miopia fisiologica si intendono lievi difetti di vista, correggibili con occhiali, lenti a contatto o interventi chirurgici oggi molto diffusi. Tale miopia sta aumentando in modo esponenziale, soprattutto tra i bambini”, ha detto Giovanni Alessio. “Da sempre è noto come nella popolazione rurale la miopia sia molto meno diffusa rispetto alla popolazione che studia e/o lavora sui computer, oppure che è perennemente connessa con cellulari o tablet; ma negli ultimi anni stiamo assistendo ad una vera e propria ‘epide-miopia’, quindi a una epidemia di miopia.

Sono cambiati i tempi: un tempo i ragazzi a 14 anni cercavano la libertà con il motorino, passando ore all’aria aperta dopo aver studiato. La miopia, allora, non era così diffusa mentre oggi i 14enni chiedono il cellulare di ultima generazione, prediligendo la libertà virtuale a quella fisica. Per cui non hanno più interesse a stare all’aria aperta, ma a rimanere connessi per ore con gli amici, guardando il telefonino sempre da vicino”.

Giovanni Alessio riporta l’importanza del tempo passato all’aperto per la salute dell’occhio, in particolare per bambini e ragazzi: “almeno due/tre ore al giorno all’aria aperta, per non passare direttamente dalla scuola ai libri a casa, al computer o al cellulare”. Entrano in gioco gli effetti che conseguono all’esercitare la vista da lontano o da vicino.

“La vista da lontano, in questo modo, non viene più tanto esercitata. Viene invece esercitata la vista da vicino e questo comporta una modifica dell’occhio, faccio un esempio: se faccio molta ginnastica i miei muscoli si ingrandiscono, allo stesso modo, se applico continuamente la vista da vicino si crea una trasformazione dell’occhio per cui vedrò benissimo da vicino (caratteristica dei miopi) ma non più da lontano”. Ecco quindi che viene consigliato, come tempi di utilizzo di strumenti elettronici, per i bambini “non più di un’ora al giorno davanti al tablet, da usare ad una distanza che corrisponde allo stare a braccia tese”.

Miopia patologica

Il direttore del Dipartimento di Oculistica del Policlinico di Bari, parlando di miopia patologia, ha spiegato che questo difetto “aumenta continuamente e la deformazione che avviene dell’occhio in senso anteroposteriore produce un assottigliamento e un deterioramento sia delle strutture nervose sia di quelle esterne di contenimento. La sclera si assottiglia, dunque, e si associa sempre a delle patologie come il glaucoma o le malattie della retina”. E, ha aggiunto e concluso Giovanni Alessio, “per ogni diottria di miopia in più che cresce, c’è un 47% di aumento di possibilità di malattie retiniche.

Quindi è fondamentale nei bambini e nei ragazzi un trattamento continuo che serve ad evitare questa progressione della malattia. Esistono molti sistemi, tra lenti a contatto e occhiali, studiati specificatamente per cercare di stabilizzare questa miopia. Ci sono anche una serie di farmaci in sperimentazione per provare a ridurre il più possibile questa evoluzione, perché se per ogni diottria c’è un aumento del rischio di patologie retiniche, se noi evitiamo ai più giovani che aumenti di tre o quattro diottrie durante l’adolescenza, abbiamo ovviamente un bel risultato in termini di rischio di patologie specifiche legate alla miopia”.