Eliminazione morbillo e rosolia: l’Italia è in ritardo

3545

morbillo_000432La scadenza del 2015, fissata dall’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) per l’eliminazione di morbillo e rosolia nella regione europea, è sempre più vicina ma i risultati non sono tranquillizzanti, anche per l’Italia, i cui dati non sono completi. La Commissione OMS (WHO European Regional Verification Committee) insieme con il gruppo ETAGE (European Technical Advisory Group of Experts on Immunization) ha fatto il punto della situazione a Copenhagen. Negli ultimi 4 anni i casi di morbillo registrati hanno superato la cifra di 100.000 e quelli di rosolia sono stati circa 90.000. In Italia, secondo i dati nazionali del Sistema di Sorveglianza integrata del morbillo e della rosolia, lo scorso anno fino a ottobre sono stati segnalati 1.620 casi di morbillo, 47 nel mese di ottobre, mentre la rosolia conta 19 segnalazioni fino a ottobre 2014. Riguardo alle coperture vaccinali, Susanna Esposito, presidente della Commissione OMS per l’eliminazione di morbillo e rosolia congenita e presidente WAidid, l’Associazione mondiale per le malattie infettive e i disordini immunologici, dice: «Nel nostro Paese le coperture vaccinali sulla prima dose si attestano intorno al 90% a fronte dell’obiettivo minimo del 95%, mentre quelle sulla seconda dose (introdotta nel 2005) non sono disponibili per tutto il Paese e nelle Regioni dove i dati sono stati raccolti risultano ben inferiori agli standard richiesti (meno dell’85% rispetto all’obiettivo del 95% anche per la seconda dose). In Italia, quindi, gli obiettivi di copertura vaccinale necessari per l’eliminazione del morbillo e della rosolia congenita non sono stati ancora raggiunti». Morbillo e rosolia saranno considerate debellate alla scomparsa di casi per almeno 36 mesi dall’ultimo riconosciuto, e i Paesi che hanno aderito al Piano di prevenzione dovranno dimostrare livelli di copertura pari o maggiori del 95%.