Screening per la depressione maggiore, prove a sostegno compiuti gli 11 anni

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Profile portrait of a skater style teenager girl L’US Preventive Service Task Force (USPSTF), organismo del Dipartimento della Sanità statunitense che si occupa di prevenzione, ha pubblicato la versione finale delle linee guida sullo screening della depressione nei bambini e negli adolescenti. È importante sottolineare che l’USPSTF basa le sue raccomandazioni sulla valutazione dei rischi e dei benefici dell’intervento senza però includere nella sua analisi la stima dei costi. Come descritto nell’inchiesta pubblicata sul numero di giugno de Il Pediatra, la depressione è una delle principali cause di disabilità in età evolutiva, non solo negli Stati Uniti, poiché i bambini e gli adolescenti affetti da forme medio-gravi presentano menomazioni funzionali nelle prestazioni scolastiche e nei rapporti con i familiari e i coetanei. La depressione può influenzare negativamente le traiettorie di sviluppo dei giovani che ne sono colpiti ed essere associata a recidive in età adulta o ad altri disturbi della sfera psichica, a un aumento del rischio di ideazione suicidaria e dei tentativi di suicidio.

Nel documento, reso pubblico nel febbraio 2016, si sostiene che esistono prove sufficienti a sostegno dello screening per il disturbo depressivo maggiore nell’ambito delle cure primarie solo nella fascia di età compresa tra 12 e 18 anni. Invece si rileva una sostanziale insufficienza di vantaggi nell’attuare questo tipo di intervento nei bambini sotto gli 11 anni. Pur in assenza di studi specifici sul miglioramento dello stato di salute, le prove raccolte testimoniano che tra gli adolescenti il trattamento della depressione diagnosticata con lo screening può ridurre la gravità dei sintomi della malattia e migliorare il funzionamento globale, effetto non riscontrato nei minori di 11 anni. L’entità dei noti effetti avversi della terapia antidepressiva con inibitori della ricaptazione della serotonina nei pazienti dai 12 anni in avanti, prescritti dopo una diagnosi di depressione maggiore evidenziata dallo screening, può essere minimizzata attuando uno stretto monitoraggio come viene raccomandato dalle autorità regolatorie. Lo screening ripetuto può essere più produttivo negli adolescenti con fattori di rischio per la malattia (familiarità, precedenti episodi eccetera), quello opportunistico può essere utile per gli adolescenti che tendono a non frequentare con regolarità lo studio del pediatra.

Ann Intern Med. 2016; 164(5): I-28. doi: 10.7326/P16-9006