Efficacia e sicurezza di ibuprofene

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L’ibuprofene è un farmaco sicuro ed efficace nel trattare febbre e dolore nel paziente pediatrico anche in questo periodo di COVID-19.

Sia l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) che l’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) si sono espresse a favore dell’uso di ibuprofene evidenziando il fatto che non esistono ragioni per sospendere il trattamento già avviato con tale farmaco, pertanto pazienti e medici possono continuare a utilizzarlo, anche in presenza di COVID-19, in accordo con quanto previsto dalle Linee guida.

Va sottolineato, inoltre, che l’ibuprofene è uno dei pochi farmaci su cui sono stati condotti studi di correlazione con il COVID-19 che hanno avvalorato l’approccio sicuro della molecola che sembra, inoltre, manifestare anche effetti benefici.

 

Le conferme dalla ricerca scientifica

Gli studi scientifici condotti in questi mesi hanno in effetti eliminato ogni dubbio, smentendo l’ipotesi che l’ibuprofene possa aggravare la malattia da SARS-CoV-2 e confermandone il profilo di sicurezza.

Uno studio multicentrico osservazionale (Bruce e coll.) condotto su adulti ospedalizzati per COVID-19, non soltanto non ha rilevato nessuna associazione tra l’assunzione di ibuprofene e una maggiore mortalità nella coorte esaminata, ma ha evidenziato che potrebbe esistere un modesto effetto benefico nell’utilizzo dei FANS in termini di maggiore sopravvivenza.

Una conclusione analoga è giunta dalla ricerca di Choi e coll. che ha riguardato 293 pazienti coreani con COVID-19.

Nello studio retrospettivo dell’équipe di Rinott, che ha monitorato 403 pazienti con COVID-19, l’utilizzo dell’ibuprofene, confrontato con il paracetamolo e con nessun antipiretico, da una settimana prima della diagnosi della malattia per l’intero suo decorso, ha evidenziato esiti migliori nei pazienti che hanno assunto l’ibuprofene, con un tasso di mortalità inferiore e un minore ricorso al supporto respiratorio, confermando che la terapia con questo farmaco non è associata all’aggravamento dei risultati clinici nei malati di COVID-19.

Secondo la recente review di Smart nei trial condotti sull’uomo non vi sono prove che l’ibuprofene influenzi la regolazione di Ace2. L’autore evidenzia, inoltre, come studi in vitro suggeriscano che l’ibuprofene, favorendo la scissione di Ace2 dalla membrana, possa impedire il passaggio del virus nella cellula e attivando l’inibizione di NF-kB possa inoltre contribuire a ridurre l’eccesso di infiammazione e il rilascio di citochine nei malati di COVID-19.

Imam e colleghi, infine, nella valutazione retrospettiva dei predittori di mortalità in 1.305 pazienti statunitensi ricoverati per COVID-19, hanno monitorato anche l’utilizzo dei Fans prima dell’ospedalizzazione rilevando che il ricorso a questi farmaci non è associato a un aumento della mortalità né a insufficienza renale.

Sulla base di queste recenti e specifiche evidenze scientifiche e della bibliografia pregressa che ne supporta l’efficacia e la sicurezza, l’ibuprofene può essere utilizzato nel trattamento della febbre e del dolore del bambino anche nella fase di emergenza sanitaria da COVID-19.