Specialisti insieme in rete e sviluppo di percorsi e protocolli mirati in tutto il territorio nazionale

Rete nazionale, nuove piattaforme, web community per una condivisone fra i diversi specialisti dei percorsi che permettano di individuare precocemente e intervenire in modo tempestivo nei disturbi dello spettro autistico. Il progetto di rete Italian Autism Spectrum Disorders Network: filling the gaps in the National Health System care coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con IRCCS Eugenio Medea, IRCCS Stella Maris, IRCCS Bambino Gesù, Policlinico Universitario Campus Bio-Medico (finanziato dal Ministero della Salute tramite la Direzione generale della ricerca e dell’innovazione in sanità) ha mostrato l’efficacia del modello di sorveglianza del Network NIDA nella popolazione ad alto rischio per disturbo del neurosviluppo (fratellini e sorelline di bambini con diagnosi di disturbo dello spettro autistico, neonati pretermine e piccoli per età gestazionale) e nella popolazione generale, i cui risultati sono stati presentati nel webinarRete per l’autismo: protocolli diagnostici e terapeutici strategici per il servizio sanitario nazionale”.

“I fratelli minori di bambini già diagnosticati con disturbo dello spettro autistico hanno un rischio maggiore, rispetto alla popolazione generale di sviluppare un disturbo dello spettro”, ha spiegato Maria Luisa Scattoni, coordinatrice Nazionale del Network NIDA e dell’Osservatorio Nazionale Autismo “Attualmente, i test clinici disponibili permettono una diagnosi attendibile a partire dai due anni ma lo studio di quanto avviene nei primi 18 mesi di vita di questi bambini è cruciale poiché vi è evidenza che l’individuazione precoce ed un tempestivo intervento possano significativamente ridurre l’interferenza sullo sviluppo ed attenuare il quadro clinico finale. L’applicazione del modello per la sorveglianza e la valutazione del neurosviluppo nel bambino a rischio di autismo nei primi 36 mesi di vita riflette un solido modello di ricerca ed ha dimostrato di produrre importanti ricadute cliniche”.

Percorsi e protocolli

Accanto alla sorveglianza, sono stati anche sperimentati percorsi e protocolli di riconoscimento e diagnosi precoce, con lo sviluppo di piattaforme tecnologiche, per la formazione di una web community che comprenda pediatri e servizi specialistici di neuropsichiatria infantile, ed è stato identificato un protocollo clinico e un pannello multi-omico di biomarcatori, per arrivare a prevedere l’evoluzione di un bambino verso la diagnosi di Disturbo di Spettro Autistico.
“Il Network NIDA è stato oggetto di diversi finanziamenti nazionali ed europei, e finora ha reclutato oltre 550 bambini ad alto e a basso rischio per disturbo del neurosviluppo permettendo di individuare precocemente eventuali atipie di sviluppo per prevenire o attenuare le successive anomalie socio–comunicative e comportamentali”, ha raccontato Giovanni Leonardi, Direttore generale della Ricerca e dell’innovazione in sanità del Ministero della Salute.

Al lavoro insieme in tutta Italia

Il protocollo NIDA per la sorveglianza e la valutazione del neurosviluppo è presente su tutto il territorio nazionale, con la collaborazione delle Regioni e in sinergia con la Società Italiana di Neonatologia, la Società Italiana della Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, la Società Italiana di Pediatria, la Federazione Italiana Medici Pediatri, l’Associazione Culturale Pediatri, e il Sindacato Medici Pediatri di Famiglia.
“La rete dei servizi educativi della prima infanzia, dei pediatri di famiglia, delle neonatologie e terapie intensive neonatali e delle Unità Operative di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza è stata inoltre potenziata nell’ambito delle attività del Fondo Autismo coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità su mandato della Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria”, ha aggiunto Giovanni Rezza, Direttore generale e coordinatore della Cabina di Regia Autismo del Ministero della Salute, e ha concluso: “L’istituzione di una rete specifica per il riconoscimento, diagnosi e intervento precoce risponde ad un preciso mandato che include l’applicazione del protocollo di sorveglianza del neurosviluppo nel contesto dei bilanci di salute pediatrici su scala nazionale e una robusta attività di formazione specifica nell’ambito dei nidi e delle scuole dell’infanzia. L’obiettivo, è quello di promuovere una efficace osservazione per monitorare la traiettoria di neurosviluppo del bambino e inviarlo tempestivamente a una valutazione specialistica”.