Francesca Morelli

Diagnosticare e trattare precocemente l’ipertensione pediatrica può ridurre, fino ad azzerare, il rischio che il bambino diventi un adulto iperteso. I bambini e gli adolescenti in eccesso di peso sono più frequentemente ipertesi rispetto a quelli di peso normale. Un trattamento dietetico-comportamentale è efficace nel ridurre la pressione arteriosa e il BMI. Ne ha  parlato il dottor Marco Giussani, responsabile del Centro Rischio Cardiovascolare pediatrico all’Auxologico di Milano, nel corso della relazione: L’ipertensione come affrontarla al 27° Convegno Pediatrico de I Pinguini (Firenze, 11-12 Novembre 2022).

 

L’ipertensione pediatrica

La prevalenza di pressione alta in bambini della scuola elementare e media è pari a circa il 4-5%. Se anche la metà di questi bambini controllati nel tempo con successive e ripetute misurazioni non confermassero i valori elevati (ipertensione transitoria), potremmo comunque affermare che l’ipertensione arteriosa è tra le patologie più frequenti in età pediatrica.

Può essere efficacemente controllata con trattamenti mirati, quali un intervento dietetico-comportamentale: «Questo – spiega Giussani – ha sia un obiettivo quantitativo, per ridurre il peso del bambino, sia qualitativo limitando l’intake di sale, il cui consumo è doppio rispetto alle quantità raccomandate, e di zuccheri semplici in particolare di fruttosio che, in quantità eccessive, non viene correttamente gestito dall’organismo, con lo sviluppo di importanti implicazioni. Uno studio condotto dal nostro gruppo dimostra che il trattamento dietetico-comportamentale è efficace nel ridurre il peso e migliorare i parametri pressori, sistolici e diastolici».

Le azioni diagnostiche

Occorre misurare la pressione, con uno sfigmomanometro aneroide oppure elettronico automatico validato. «Nel bambino la valutazione della pressione si attua sulla base dei percentili, di cui i fondamentali sono il 90 e il 95° – prosegue Giussani -. La pressione diastolica e sistolica è da considerarsi nella norma al di sotto del 90° percentile; è normale-alta con valori sopra o uguali al 90° percentile e si definisce ipertensione se supera o è uguale al 95° percentile». In caso di sospetta ipertensione, per una conferma diagnostica, la pressione dovrà essere ripetuta più volte durante la stessa seduta e altre 2-3 volte a distanza ravvicinata. Fondamentale è differenziare le forme primitive dalle ipertensioni secondarie ad altra patologia, avviandole ad adeguati percorsi terapeutici.

 

Ulteriori attenzioni

La pressione alta può accompagnarsi già nel bambino a un danno d’organo «che potrà essere evidenziato con specifici esami, quali l’ecografia cardiaca per valutare la massa del ventricolo sinistro tramite la misurazione del setto interventricolare e delle pareti ventricolari e, soprattutto, la Pulse Wave Velocity. Si tratta di un test che valuta la velocità dell’onda sfigmica a partire dall’arteria carotide fino alla femorale, più è rigido il sistema più l’onda sarà veloce». Nella discussione che è seguita all’intervento del dott. Giussani si è sottolineato il ruolo dell’acido urico nel favorire lo sviluppo di ipertensione arteriosa anche in età pediatrica.

 

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