Al Congresso Nazionale della SIPPS è stata richiamata l’attenzione sullo sviluppo fisico, psicologico e sulla possibile comparsa di patologie
Attività sportiva intensa e bambini ancora in età ancora prematura, precoce. Se ne è parlato a Firenze, in occasione del XXXVI Congresso Nazionale della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps).
Sul tema, è intervenuto Marcello Bergamini, pediatra a Ferrara, sottolineando come l’attività sportiva di livello intensivo in bambini in questa età possa “avere un impatto negativo o comunque da valutare in maniera scientifica su alcune funzioni importanti riguardanti la loro crescita, lo sviluppo fisico, lo sviluppo psicologico, la possibile comparsa di patologie a livello dell’apparato osteoarticolare, disturbi del ciclo mestruale, disturbi del comportamento alimentare e disturbi del comportamento in generale”.
“Sono bambini ancora in fase evolutiva che vengono sottoposti a carichi di lavoro veramente importanti, spesso inappropriati in rapporto alla loro età”, ha sottolineato ancora Marcello Bergamini, che richiamando l’attenzione sulla figura del pediatra di famiglia ha aggiunto: “Il pediatra di famiglia deve essere cosciente che questa problematica interessa all’incirca un 3-5% della sua popolazione infantile ma che è di notevole impatto. Deve dunque essere in grado di monitorare costantemente la crescita, lo sviluppo, la funzione sessuale e riproduttiva di questi bambini e di queste ragazzine, fino all’età adulta”.
L’intervento su questo tema è stato a margine della presentazione della Consensus ‘Il bambino e l’adolescente che praticano sport’. Ha concluso Marcello Bergamini: “Nel corso del Congresso abbiamo parlato di questa Consensus intersocietaria che riguarderà 12 domande chiave, relative al possibile impatto dell’attività sportiva di livello intensivo, non solo sulle prestazioni fisiche dei bambini ma anche su patologie importanti. Abbiamo quindi focalizzato l’attenzione su esiti di salute importanti, non solo sulle anomalie di carattere fisiologico o fisiopatologico che possono essere studiate”.