È il titolo di un brano con un testo antimilitarista, che prende spunto dalla guerra nel Vietnam e che – per estensione – punta il dito contro tutte le guerre e i loro effetti devastanti sui minori. Il punto di vista è quello di un bambino, il cui destino appare segnato da una vita senza speranza in un mondo violento e in cui a dominare è la paura di essere colpito da un proiettile vagante.
Nonostante siano trascorsi alcuni decenni da quando i Deep Purple registrarono per la prima volta questa “minisuite ” (1970), la situazione internazionale a questo riguardo non è certamente migliorata. Guerre e loro conseguenze sono presenti in varie parti del mondo con rilevanti recrudescenze in questi ultimi periodi, negando a bambini e adolescenti il diritto di crescere in salute: in estrema sintesi accesso a cure mediche, nutrizione adeguata, ambiente sicuro, protezione da abusi e sfruttamento, servizi educativi appropriati, protezione contro qualsiasi forma di negligenza, crudeltà, sfruttamento e discriminazione (Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia).
Tale Convenzione, ampiamente ratificata da numerosi Stati, purtroppo non ha mai trovato piena attuazione neppure nei Paesi cosiddetti “avanzati”. Per restare nella nostra Italia, il Gruppo CRC ha dichiarato che crescere oggi nel nostro Paese significa confrontarsi con profonde disuguaglianze territoriali, in cui emergono differenti opportunità rispetto all’accesso a servizi fondamentali per la crescita e lo sviluppo (maggio 2025).
Lo stesso Gruppo ha riportato (giugno 2025) che su 374.310 minorenni in carico ai Servizi Sociali, 113.892 sono vittime di maltrattamento con un netto aumento (+57%) rispetto a una precedente indagine. Dunque, il problema di assicurare a tutti i bambini i propri diritti rimane una questione “calda”.
In questo contesto si inserisce la nuova “Carta dei diritti del Bambino/Adolescente tutelati e promossi dal Pediatra delle Cure Primarie” messa a punto da un gruppo di lavoro della Società Italiana delle Cure Primarie Pediatriche (SICUPP), che Il Pediatra ha il piacere di pubblicare (pag. 42) in modo da favorirne la diffusione e – come affermato nella premessa – “anche al fine di renderla uno strumento innovativo da un punto di vista professionale e deontologico” per i pediatri.
In tema di crescere in salute, un’infografica del Parlamento Europeo (Obesità infantile alle stelle: perché tutti dovrebbero preoccuparsi? https://www.europarl.europa.eu) illustra come quasi 400 milioni di bambini in tutto il mondo vivranno con l’obesità entro il 2035: il doppio rispetto al 2020. Come noto, l’obesità infantile spesso si protrae fino all’adolescenza e perdura nell’età adulta.
Sulla base delle tendenze attuali e concentrandosi esclusivamente sull’obesità nella regione europea dell’OMS, il World Obesity Atlas 2023 prevede che tra il 2020 e il 2035 ci sarà un aumento di circa il 60% dei minori obesi di età compresa tra 5 e 19 anni, con costi stimati per problemi legati al sovrappeso di oltre 800 miliardi di dollari all’anno.
Questi pochi dati sono sufficienti a mettere in evidenza il grave problema dell’obesità nei minori, a cui tutti i pediatri come specialisti della salute dell’età evolutiva sono tenuti a dare risposte in termini di prevenzione e approccio terapeutico, che tengano conto anche dei più recenti supporti farmacologici.
A questo argomento è pertanto dedicata larga parte di questo numero (dossier: pag.12; ECM: pag. 44). Una particolare attenzione meritano poi l’articolo su qualità del sonno e prevenzione dell’obesità (pag.46) e gli abstract (pag.4) che sottolineano il riemergere di carenze nutrizionali – spesso ritenute solo un ricordo del passato -presenti in particolare nei bambini fragili.
Augurando a tutti i lettori una buona lettura e un buon rientro professionale dal periodo estivo, il Comitato scientifico accoglie con piacere il nuovo Direttore responsabile Giulio Zuanetti, che certamente contribuirà alla crescita culturale della Rivista.