Pubblicato un sulla rivista Lancet Child and Adolescent Health il documento di consenso a cura di esperti internazionali coordinati dal Bambino Gesù

Pubblicate le prime linee guida per l’ammissione e la gestione in terapia intensiva di pazienti pediatrici sottoposti a trapianto di midollo e a terapia cellulare, realizzate da un gruppo internazionale di esperti coordinati dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Il documento ha trovato spazio sulle pagine della rivista Lancet Child and Adolescent Health.

L’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù ricorda come le aspettative di sopravvivenza per i pazienti con patologie ematologiche maligne siano migliorate con i progressi nelle strategie pediatriche di trapianto di cellule emopoietiche combinate con terapia cellulare e nella gestione della terapia intensiva, ma anche che il 10-35% di questi pazienti ha ancora bisogno di cure in terapia intensiva, per le possibili complicanze legate al trapianto o alle terapie con cellule CAR-T. E se il tasso di sopravvivenza nelle unità di terapia intensiva pediatrica è migliorato, variano ancora molto fra i centri i criteri di ricovero e le strategie di gestione.

Con l’obiettivo di rendere uniformi i criteri per il ricovero in terapia intensiva, la gestione precoce di bambini e ragazzi sottoposti a questi trattamenti e preparare le basi per nuove linee di ricerca, un gruppo internazionale di esperti coordinato dal Bambino Gesù, formato da rappresentanti della Società Europea di Terapia Intensiva Pediatrica e Neonatale (ESPNIC), della rete americana per lo studio dell’insufficienza respiratoria acuta e sepsi pediatrica (PALISI) e della Società Europea per il Trapianto di Cellule Staminali Emopoietiche (EBMT) ha redatto un documento di consenso, con 27 raccomandazioni che mirano a standardizzare le procedure critiche per l’assistenza nei reparti di terapia intensiva pediatrica.

“Le nostre raccomandazioni rappresenteranno un punto di riferimento per i medici che si prendono cura dei bambini più vulnerabili dopo un trapianto di cellule staminali o che hanno ricevuto terapie cellulari (es. CAR-T). Le nuove linee guida si concentrano su diverse aree chiave, tra cui il monitoraggio precoce dei segni di deterioramento, la gestione dei problemi respiratori, il supporto emodinamico e la prevenzione delle infezioni attraverso l’utilizzo delle più moderne tecniche diagnostiche”, dice Matteo Di Nardo, responsabile dell’unità operativa semplice E.C.M.O. del Bambino Gesù e coordinatore del gruppo di esperti, e conclude: “Questo approccio mira a garantire che i pazienti ricevano le cure necessarie in modo tempestivo e appropriato”.

Il documento ha anche una versione per i Paesi con una possibilità di accesso limitata alle tecnologie più avanzate (come le analisi metagenomiche per diagnosticare le infezioni), spesso particolarmente costose.