Un progetto di ricerca multicentrico per studiare le mutazioni dei geni associate a questo tumore solido

Individuare nuovi bersagli, alterazioni genetiche da ‘colpire’ a scopo terapeutico nel neuroblastoma, studiando le cellule tumorali per capire come le alterazioni dei geni ne influenzano lo sviluppo e cercando errori genetici finora invisibili che favoriscono il processo tumorale. Si tratta del progetto di ricerca multicentrico AlterAction, che è coordinato dal CEINGE di Napoli e dal Dipartimento di biologia cellulare, computazionale e integrata (CIBIO) dell’Università di Trento con la collaborazione di altri centri di ricerca italiani (Università di Genova, Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza di Padova e Istituto Giannina Gaslini di Genova).

Racconta Mario Capasso, professore associato di genetica medica all’Università Federico II di Napoli e coordinatore di AlterAction per il CEINGE-Biotecnologie Avanzate, società consortile senza scopo di lucro i cui soci sono l’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II e l’Università Federico II: “Con questo approccio studieremo anche perché le cellule tumorali diventano ‘furbe’ e resistono ai farmaci, sopravvivendo alle cure. Queste informazioni potrebbero portare a terapie più efficaci per sconfiggere il tumore. Capire come i geni influenzano questa malattia ha tre obiettivi principali: rendere le diagnosi più accurate, permettere di creare terapie personalizzate basate sul profilo genetico di ogni paziente, e aumentare le possibilità di guarigione”.

Il ricercatore riporta anche che il sequenziamento di terza generazione per leggere in modo dettagliato il DNA e l’RNA delle cellule tumorali rappresentano un metodo più preciso per rilevare errori genetici finora invisibili. Prosegue Mario Capasso: “Con questo progetto analizzeremo il DNA dei bambini con neuroblastoma per trovare quelle ‘variazioni genetiche’ che possono essere trasmesse di generazione in generazione e che potrebbero aumentare il rischio di sviluppare la malattia”.

Sono previste anche tecniche di ingegneria genetica come CRISPR/Cas9: “Si parte con la modifica di geni nelle cellule tumorali coltivate in laboratorio per capire come queste mutazioni influenzano la crescita e il comportamento del tumore”, racconta ancora Mario Capasso. “L’obiettivo finale è identificare quali mutazioni sono più importanti per lo sviluppo del tumore, così da poter progettare farmaci mirati per contrastarle in modo efficace”.

Lo studio, in fase preclinica, è tra i progetti promossi dall’Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma con la campagna di Natale “Dono Ricerca. RiDono la vita” edizione 2025 a sostegno della ricerca scientifica.

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