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Una ricerca dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù indica che, anche quando la malattia sembra sotto controllo il sistema immunitario non torna davvero alla normalità
Nei bambini con artrite idiopatica giovanile sistemica (sAIG o malattia di Still) le alterazioni immunitarie persistono e il sistema non torna alla normalità anche quando non ci sono sintomi e la malattia sembra sotto controllo. A indicarlo uno studio dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, pubblicato sulla rivista Arthritis & Rheumatology: l’infiammazione non è spenta, ma solo ‘silenziata’, e questo apre la strada a strategie di monitoraggio più accurate e a terapie personalizzate, affinché si possa intervenire prima che la malattia si riattivi o evolva in complicanze gravi.
I ricercatori dell’Area di Ricerca di Immunologia, Reumatologia e Malattie Infettive guidata da Fabrizio De Benedetti hanno esaminato i campioni di sangue di 40 bambini con artrite idiopatica giovanile sistemica senza sintomi, in una fase di malattia clinicamente inattiva, in cura con farmaci inibitori dell’IL-1. L’analisi ha rilevato una riduzione marcata delle cellule natural killer (NK) e l’alterazione nella distribuzione e nella funzionalità delle cellule linfoidi innate (ILC). Inoltre, vi era un’associazione tra queste alterazioni e i livelli circolanti di IL-18, molecola infiammatoria già nota per il suo ruolo chiave nella progressione della malattia verso forme potenzialmente pericolose come la sindrome da attivazione macrofagica (MAS). Viene riportato che i risultati suggeriscono che questa molecola (IL-18) possa contribuire al mantenimento del sistema immunitario in uno stato di ‘allerta cronica’, anche quando non sono presenti segni clinici evidenti.
“Abbiamo scoperto che, anche in fase di apparente remissione clinica, i piccoli pazienti presentano alterazioni profonde del sistema immunitario. Per questo è necessario andare oltre i sintomi visibili e capire quello che accade ‘dietro le quinte’, puntando su strumenti in grado di misurare con precisione questi segnali sommersi, per intervenire prima e meglio”, commenta Giusi Prencipe, biotecnologo medico dell’Unità di Ricerca di Immuno-Reumatologia e ultima firma della ricerca pubblicata.
Si unisce Linda Quatrini, biologa dell’Unità di Ricerca Cellule linfoidi dell’Immunità innata e prima autrice dello studio, che conclude: “Il nostro studio conferma che la sAIG è una malattia del sistema immunitario innato e ci aiuta a comprendere perché alcuni bambini, pur senza sintomi, possano andare incontro a riacutizzazioni o complicanze. Conoscere questi ‘difetti silenziosi’ è essenziale per una gestione più consapevole e mirata della patologia”.