Enuresi notturna: un’indagine SiMPeF fotografa il problema

L’enuresi notturna è un problema diffuso: ne soffre il 15% dei bambini tra i 6 e gli 8 anni, eppure è un fenomeno di cui anche le famiglie parlano poco al pediatra di famiglia. Questo quanto emerso dai risultati preliminari di una ricerca epidemiologica condotta da SiMPeF (Sindacato medici pediatri di famiglia), con la collaborazione di medici esperti della tematica, presentati il 20 settembre a Milano, in occasione del 3° Congresso nazionale del Sindacato medici pediatri di famiglia.

«L’indagine è partita, in Lombardia, a gennaio 2013 e si concluderà a fine dicembre. A oggi abbiamo analizzato quasi 2.200 questionari sul comportamento dei bambini e ne è emerso un dato estremamente significativo: 338 bambini e bambine tra i 6 e gli 8 anni, pari a oltre il 15% del campione, rappresentativo della popolazione pediatrica italiana, soffrono di enuresi notturna. Ma ciò che impressiona è che solo 26 di loro, cioè 1 su 12 di chi ne avrebbe bisogno, è curato adeguatamente» spiega Rita Caruso, pediatra, responsabile dell’Ambulatorio enuresi, ICP-Ospedale Bassini, Cinisello Balsamo (Milano), condirettore scientifico del progetto con Antonio D’Alessio, direttore Struttura Dipartimentale di Chirurgia pediatrica, Azienda Ospedaliera di Legnano, e professore di Chirurgia pediatrica, Università di Milano.

Il progetto, oltre all’indagine, prevede anche l’organizzazione di corsi di formazione per i pediatri di famiglia. «Viste le resistenze a parlare del problema, deve essere infatti il pediatra di famiglia a porre le giuste domande, al bambino e alla famiglia, durante la visita filtro nella fascia dei 6-8 anni “quella più critica perché se l’enuresi notturna permane dopo i 5 anni, vuol dire che siamo di fronte a un disturbo vero e proprio e non al fenomeno, presente nei più piccolini, che tende a risolversi spontaneamente” spiega Claudio Frattini, responsabile Dipartimento formazione SiMPeF.

L’enuresi notturna rappresenta un evento complesso nel quale entrano in gioco aspetti ereditari, genetici, meccanismi biochimici e ormonali, iperattività della vescica, profondità del sonno e problemi di risveglio. «È importante impostare un trattamento medico dell’enuresi, perché è un disturbo che riduce l’autostima e aumenta il rischio di incontinenza in età adulta, in particolare nelle donne dopo i 50 anni» conclude la dottoressa Caruso.