Nel 2011, l’Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro dell’Organizzazione mondiale della sanità concluse che le radiazioni elettromagnetiche dei cellulari, dei cordless e degli altri dispositivi wireless rappresentano un possibile carcinogeno per l’uomo. Oggi un’accurata meta-analisi supporta questa conclusione, dimostrando che questi dispositivi incrementano il rischio di meningiomi e di neurinomi del nervo acustico. Tale effetto sembra età-dipendente, per cui sono particolarmente a rischio i soggetti che iniziano a utilizzare cellulari e cordless nei primi 20 anni di vita, che sono in costante aumento e con tempi di utilizzo sempre maggiori. Commentano Davis et al. nell’editoriale di accompagnamento, sullo stesso numero di Pathophysiology, che nessuno tra i carcinogeni conosciuti è risultato aumentare il rischio di tumore in appena 10 anni e che il tumore cerebrale può rappresentare la classica “punta dell’iceberg” per rischi oncogeni più ampi ancora sconosciuti, rischiando di mandare in “default” i servizi di oncologia e neurochirurgia pediatrica se le previsioni più negative si avverassero. Sebbene solo futuri studi epidemiologici potranno dare risposte definitive al, Rosenberg (Pediatr Nurs; 39: 65-70) invita tutti a perseguire un principio di prudenza, consigliando un oculato uso di questi mezzi elettronici. Purtroppo, sono pochissime le famiglie a essere consapevoli di rischi sulla salute fisica dei cellulari in particolare nei bambini.
Hardell L, et al. Pathophysiology 2013; 20: 85-110.