La terapia del diabete mellito ha subito negli anni profondi cambiamenti, come l’introduzione degli analoghi dell’insulina umana, i sistemi per l’automonitoraggio glicemico, le penne per la somministrazione insulinica, il microinfusore, il monitoraggio in continuo della glicemia e il calcolatore di boli. In un prossimo futuro, la messa a punto di sistemi per l’erogazione dell’insulina ad “ansa chiusa” e di terapie “cellulari” , per mantenere/ripopolare la massa beta-cellulare pancreatica, potranno contribuire alla terapia definitiva del diabete mellito in età evolutiva.
di Giovanni Federico, Benedetta Marchi, Emioli Randazzo, Gaia Cocurullo
Sezione Interna di Diabetologia Pediatrica, UO Pediatria Universitaria, Dipartimento Materno-Infantile, Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana, Pisa
Sebbene l’eziologia del diabete mellito (DM), in particolare quella del tipo 1 (DM1), non sia stata ancora del tutto chiarita, l’approccio al suo trattamento ha subito, nel corso del tempo, dei profondi cambiamenti che, a loro volta, hanno prodotto un miglioramento della qualità di vita della persona con diabete. Il termine “nuovi strumenti” per la gestione di questa condizione cronica non dovrebbe essere applicato solo agli aspetti, ancorché importanti, che hanno riguardato l’innovazione tecnologica (sintesi degli analoghi dell’insulina umana, introduzione di nuovi sistemi per la loro somministrazione e per l’autocontrollo, rilevazione della glicemia), ma esteso anche all’attuale approccio al regime alimentare e all’attività fisica. Un’alimentazione sia quantitativamente sia qualitativamente corretta e un’attività fisica regolare sono anch’essi strumenti indispensabili per il raggiungimento di un adeguato controllo metabolico e la prevenzione delle complicanze microvascolari.