Nuovi strumenti per la gestione del diabete

2000

Il monitoraggio in continuo della glicemia

Questa tecnologia (continuous glucose monitoring, CGM) si basa sull’applicazione di un sensore elettrochimico a livello sottocutaneo (in genere in regione addominale), che rileva la quantità di glucosio del liquido interstiziale. La calibrazione con le normali glicemie eseguite dal paziente permette di convertire la corrente misurata dal sensore, proporzionale alla quantità di glucosio, in glicemia. Esistono due tipi di CGM: retrospettivi e real-time. I primi restituiscono l’andamento glicemico solo al termine del periodo di registrazione, mentre i secondi consentono la visualizzazione in continuo della glicemia. Il sensore può restare in sede per 6 giorni. Le indicazioni all’utilizzo del CGM sono:

■ elevata variabilità glicemica, con frequenti episodi d’ipoglicemia, spesso non riconosciuti;

■ scarso controllo metabolico con livelli di HbA1c elevati.

Una recente metanalisi ha concluso che il CGM, in particolare quello real-time, ha un effetto favorevole sul controllo glicemico, diminuendo la frequenza degli episodi d’ipoglicemia sia negli adulti sia nei pazienti pediatrici affetti da DM1. Un’applicazione interessante del CGM è l’interfacciamento con il microinfusore che, se in grado di elaborare i dati trasmessi dal sensore, nel caso in cui si verifichi un’ipoglicemia grave attiva un’allarme e sospende automaticamente l’erogazione d’insulina per due ore se il paziente non interviene. Studi recenti hanno dimostrato che l’uso del CGM, associato alla CSII, nel caso in cui l’holter glicemico sia indossato regolarmente (sensor augmented pump therapy), riduce significativamente i livelli di HbA1c e la frequenza d’ipoglicemie severe rispetto all’uso del microinfusore da solo.

I glucometri. Sono strumenti progettati per l’automonitoraggio della glicemia, utilizzando una piccola quantità di sangue capillare, generalmente ottenuta dal polpastrello. In genere, il paziente deve eseguire almeno 4 test della glicemia al giorno (prima dei pasti e prima di coricarsi), ma spesso le misurazioni diventano molte di più, rendendosi necessarie dopo i pasti, in caso di sintomi d’ipoglicemia, prima, durante e dopo l’attività fi sica. I glucometri di ultima generazione sono di dimensioni molto contenute, la maggior parte dei modelli fornisce il risultato entro 5 secondi, alcuni possiedono la capacità di mettere in relazione i dati glicemici tra loro, segnalando la presenza di una tendenza verso l’ipo- o l’iperglicemia, all’interno di una determinata fascia oraria, in più giorni consecutivi. Alcuni modelli sono inoltre in grado di suggerire il bolo d’insulina sia da somministrare prima dell’assunzione del pasto sia per correggere un’iperglicemia (vedi più avanti). Tutti i glucometri permettono di scaricare i dati memorizzati al loro interno su computer, dove sono analizzati, anche attraverso l’elaborazione di grafici, rendendo più agevole l’interpretazione dei risultati da parte dei pazienti stessi o dei loro familiari.