Un protocollo per la gestione della sepsi in età pediatrica

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FAN1005218La presenza di un rialzo termico, anche consistente, in età pediatrica è un’evenienza frequente e la febbre rappresenta la seconda causa di accesso all’ospedale. Se nel 90% dei bambini che presentano sintomi di febbre, la causa è dovuta a un’infezione virale a risoluzione spontanea, nel rimanente 10% dei casi la febbre può essere la prima manifestazione di un’infezione batterica grave. La distinzione tra queste due possibilità diagnostiche non è facile, specialmente nel bambino dei primi giorni o dei primi mesi di vita.

Da qui la necessità di definire un protocollo diagnostico-terapeutico per la gestione della sepsi in età pediatrica da divulgare agli operatori della Regione Lombardia. Il documento è stato presentato recentemente presso la Clinica Mangiagalli di Milano, da Susanna Esposito, direttore dell’Unità di Pediatria ad alta intensità di cura della Fondazione IRCCS Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano e da Edoardo Calderini, direttore dell’Unità di Anestesia dello stesso Istituto, che hanno partecipato al coordinamento del gruppo di lavoro. «La sepsi rappresenta una condizione clinica di difficile definizione e gestione nel bambino ed è associata a una mortalità molto elevata ‒ sottolinea la professoressa Esposito. ‒Fondamentale è la diagnosi precoce. È importante che le famiglie siano adeguatamente informate dai propri pediatri su come gestire la febbre a domicilio e su quando effettuare una visita medica. I pediatri, a livello ambulatoriale e ospedaliero, devono sapere come gestire e trattare i bambini a rischio di sepsi».