Molte delle condizioni che possono causare infertilità originano in età pediatrica: circa il 27% dei bambini e dei giovani fino a 18 anni hanno problemi di salute che potranno influire sulla loro futura capacità riproduttiva. «Fino al 2005, la visita di leva obbligatoria costituiva uno screening universale delle problematiche andrologiche ‒ spiega Giuseppe Saggese, direttore della Clinica pediatrica dell’Università di Pisa, in un intervento al XXVI Congresso nazionale della Società italiana di pediatria preventiva e sociale (SIPPS) ‒ oggi risulta fondamentale l’opera del pediatra nell’ottica di una prevenzione andrologica rivolta ai bambini e agli adolescenti. L’età pediatrica, fino all’adolescenza, è un periodo importante per mettere in atto strategie preventive, e il pediatra, per la sua specifica formazione e per le competenze che gli sono proprie, è la figura più idonea.»
Il XXVI Congresso nazionale della Società italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps), ha titolo ‘Seminare Salute’, «Perché sappiamo bene – spiega il presidente della Sipps Giuseppe Di Mauro – che ‘chi semina bene raccoglie buoni frutti’. E i semi, in questo caso, sono i nostri piccoli che, se adeguatamente accuditi, seguiti e osservati, diventeranno piante rigogliose e fruttifere, garantendoci un futuro migliore».
Tra i fattori determinanti l’infertilità, che attualmente interessa fino al 15% delle coppie italiane e circa 80 milioni di persone nel mondo, appaiono rilevanti alcuni fattori quali, la precoce esposizione a contaminanti endocrini, il criptorchidismo non correttamente trattato in età infantile, sovrappeso e obesità. Durante l’adolescenza, oltre alla comparsa del varicocele, un ruolo chiave nella salute dell’apparato riproduttivo è rivestito dagli stili di vita: l’uso e l’abuso di alcol, fumo di sigaretta, sostanze stupefacenti, rapporti a rischio di infezione.