Cardiopatie congenite: un supporto a lungo termine per i giovani pazienti

Mario Carminati
Mario Carminati
Mario Carminati

I progressi in campo diagnostico e interventistico della cardiochirurgia pediatrica raggiunti negli ultimi trent’anni consentono oggi nella grande maggioranza dei casi la correzione della cardiopatia congenita sia in età pediatrica sia nell’adulto. Per quanto riguarda i pazienti sottoposti a intervento in età pediatrica è necessario un supporto a lungo termine: questa popolazione di pazienti relativamente nuova – i cosiddetti “Grown Up Congenital Heart Disease” – richiede un approccio multidisciplinare che integri la formazione tipicamente cardiologica e che veda riuniti cardiochirurghi, cardiologi interventisti, cardiologi pediatri e psicologi. Questo approccio è seguito dall’Unità di Cardiologia pediatrica e cardiopatie congenite dell’adulto presso l’IRCCS Policlinico San Donato, centro ai vertici mondiali per le procedure relative alle malformazioni congenite del cuore, recentemente sede di un Workshop internazionale di cardiologia interventistica.

Le cardiopatie congenite, si riscontrano circa nel 7 per mille dei nati vivi, con uno spettro molto ampio per gravità e tipologie. Tale incidenza è abbastanza costante, con poche variazioni, in tutti i paesi del mondo. «Lo screening neonatale è in genere accurato, soprattutto per quanto riguarda le cardiopatie più gravi. Ci sono poi malformazioni che possono manifestarsi tardivamente» spiega Mario Carminati, responsabile dell’Unità operativa del Policlinico San Donato, e prosegue: «Esame clinico, elettrocardiogramma, radiografia del troace e soprattutto l’ ecocardiogramma rendono possibile la diagnosi precoce della cardiopatia nella maggioranza dei casi». Infine aggiunge: «Lo stato dell’arte dell’emodinamica interventistica per il trattamento delle cardiopatie congenite è in continua evoluzione, sia per quanto riguarda i materiali usati i supporti tecnologici, come l’introduzione dell’angiografia rotazionale in 3D, e le tecniche di esecuzione. Tali procedure, in molti casi sostitutive della chirurgia convenzionale, in altri casi complementari alla chirurgia stessa, sono attuabili in molte cardiopatie a tutte le età, dal neonato all’adulto con cardiopatia congenita».