Sempre più frequenti e sempre più precoci. Su questi aspetti dei disturbi alimentari lancia l’allarme la Società italiana di pediatria (SIP), riportando come già a 8 anni ci siano bambine e bambini con alcuni segnali che è importante cogliere, anche se può essere più difficile. «Tra gli 8 e i 10 anni c’è quella che potremmo definire “l’età del sospetto”, in cui si manifestano i primi segni del problema» afferma Giampaolo De Luca, vicepresidente della Società italiana di medicina dell’adolescenza e presidente della SIP sezione Calabria, che riporta anche cosa possa fare il pediatra: «Se si riesce a intercettarli subito i ragazzi recuperano. Questo è compito del pediatra, che con quattro semplici domande, (‘ritieni che dovresti metterti a dieta’, ‘quante diete hai fatto nell’ultimo anno’, ‘ti senti insoddisfatto del peso del tuo corpo’, ‘Il peso influenza l’idea che hai di te stesso’), potrebbe individuare i casi sospetti e monitorarli nel tempo». Il tema è stato trattato durante il 71° Congresso della SIP, svoltosi nei giorni scorsi a Roma. De Luca riporta anche consigli per il genitore, che “deve preoccuparsi se vede cambiare il comportamento dei figli, se nota ansia, oppure la tendenza a chiudersi in se stessi, se nascondono le cose che fanno. L’isolamento è un indizio, i ragazzi tendono a frequentare al massimo una sola persona, mentre un’altra evidenza sono gli episodi di autolesionismo, come tagliarsi (spesso sulle braccia), che accompagnano i disturbi alimentari». Vi sono poi altri segnali: come e cosa viene mangiato, l’iperattività fisica, l’assunzione di molta acqua, l’uso frequente del bagno. La SIP riporta che l’esordio sempre più precoce è segnalato dalla letteratura scientifica degli ultimi anni e in Italia anche dalla Ricerca Nazionale sui DCA del Ministero della Salute su 1.380 partecipanti fra gli 8 e i 17 anni di età. Rispetto alle cause, dice ancora De Luca: «Non esiste una sola causa che spieghi l’origine sempre più precoce dei disturbi del comportamento alimentare, ma va prestata attenzione ad alcuni fattori che possono precederne l’insorgenza, tra questi, l’insoddisfazione per il proprio corpo, l’ambiente familiare (depressione materna, conflitto generazionale), il sovrappeso, la scarsa autostima. Esiste anche una suscettibilità genetica a tali disturbi».