Vaccinazione contro antimeningococco B: il rapporto Istisan

2027

Little baby get an injectionUn’analisi dei dati e delle prove al momento disponibili sulla vaccinazione nei confronti del meningococco B, rispetto alla sua introduzione nel calendario delle vaccinazioni offerte per i nuovi nati e per gli adolescenti. Il documento, rapporto Istisan 15/12 (“Vaccinazione anti-meningococco B: dati ed evidenze disponibili per l’introduzione in nuovi nati e adolescenti”), è stato prodotto dall’Istituto Superiore della Sanità, frutto di un gruppo di lavoro multidisciplinare di 10 ricercatori, ed esamina la situazione attuale sotto diversi aspetti. A partire dall’esame dell’agente patogeno delle meningiti e dei vaccini antimeningococco, vi è poi una parte dedicata all’immunogenicità e sicurezza di quello antimeningococco B, un’analisi dell’epidemiologia delle infezioni da Neisseria meningitidis e dell’uso dei vaccini in alcune realtà nazionali europee e non, per concludere con la strategia vaccinale per quanto riguarda l’Italia.

Il rapporto (http://www.iss.it/binary/publ/cont/15_12_web.pdf) riporta che in Italia l’incidenza del sierogruppo B non è elevata (3,44 per 100.000 nel primo anno di vita e 1,07 per 100.000 da 1 a 4 anni); la malattia ha però un tasso di letalità alto e un rischio alto di complicanze. Rispetto al vaccino, viene riferito un profilo di immunogenicità buono per le forme invasive, ma vi sono ancora domande aperte sull’efficacia clinica, sulla durata della risposta immunitaria e sull’effetto della vaccinazione sulla circolazione del patogeno. Rispetto alla strategia vaccinale vengono ricordate da considerare le possibili ricadute sull’organizzazione dei servizi di vaccinazione e sull’adesione delle famiglie, conseguenti all’incremento delle sedute vaccinali. Il documento conclude che sulla base delle considerazioni del rischio-beneficio individuale, sembra esserci consenso sull’utilizzo del vaccino nei focolai epidemici e sull’offerta a gruppi ad alto rischio, come per esempio gli immunodepressi.