È necessaria un’azione urgente per una regolamentazione del mercato del latte umano che lo renda più sicuro. A chiederlo e sottolinearlo è un editoriale del British Medical Journal, a firma di Sarah Steele, Jens Foell (Global Health, Policy and Innovation Unit, Barts and the London School of Medicine and Dentistry Queen Mary, University of London, UK) e Jeanine Martyn (Lifespan, Rhode Island, USA). Alcune donne si trovano a non riuscire ad allattare e gli autori riportano che circa tre quarti delle nuove mamme cercano informazioni in internet. In rete trovano siti in cui è possibile acquisto, vendita e commercio del latte umano, senza avvertimenti sui pericoli, facendo pensare così di effettuare la scelta migliore per il figlio se non possono allattarlo. “Quello di cui le madri, e molti operatori sanitari, non si rendono conto è che questo mercato è pericoloso, mettendo a rischio la salute infantile”, ammoniscono i ricercatori. Vi sono rischi legati al fatto che per tali prodotti, a differenza delle banche del latte regolamentate, non sono sottoposti a pastorizzazione o a esami per malattie e contaminazioni, rischi nella raccolta, conservazione e spedizione, e anche di manomissione con aggiunta di latte bovino o acqua. A fronte di tale situazione, l’editoriale sottolinea il ruolo degli operatori sanitari nel conoscere questo mercato e i rischi connessi, perché diffondano informazioni corrette. “Le madri hanno bisogno di sentirsi sicure per parlare con gli operatori sanitari dei vari ostacoli rispetto all’allattamento al seno in modo che, se necessario, possano essere discusse alternative al loro latte sane e sicure”, dicono gli autori, aggiungendo l’importanza anche di agire perché vi sia una regolamentazione che renda il latte umano sicuro e di qualità.
Steele S, et al. BMJ 2015; 350: h1485