Indagine Anaao sul lavoro in ospedale

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MedicoFino a 5 turni di notte al mese nelle regioni del Sud, una media che arriva a 3 nel Nord, ma anche gestire circa 50 pazienti che possono arrivare a 200, durante questi turni, con la necessità riportata da quasi tutti questi medici di fronteggiare contestualmente due urgenze. Questi alcuni dei risultati dell’indagine realizzata dall’Anaao Assomed intervistando oltre 1.000 medici, numeri che “descrivono un quadro allarmante, di rischio e di fatica, in cui il medico vive ogni giorno e ogni notte nell’esercizio della professione”, si legge nel comunicato, dove si afferma: “Avere in affidamento oltre 100 pazienti per turno di guardia, con punte superiori ai 200, non può che diminuire la sicurezza delle cure, il rischio sia per il medico che per il paziente, mettendo a repentaglio anche la qualità dell’assistenza”. Sono stati raccolti dati anche rispetto ad altre situazioni, per esempio l’orario di lavoro, che secondo quasi un intervistato su due (44,7%) supera il limite settimanale delle ore lavorative previsto dalla legge, e più della meta lavora extra orario senza remunerazione. Rispetto ai posti letto nel 92% delle risposte i tassi di occupazione risultano altissimi ed è strutturale (dal 73% delle risposte) l’appoggio del paziente in setting non appropriati. La raccolta d’informazioni rispetto alle dimissioni ha trovato segnalato nel 59% delle risposte che sono spesso affrettate con un coordinamento scarso tra l’ospedale e il territorio, e, rispetto al dopo dimissione, il 45,38 per cento non ha mai ricevute notizie sul paziente, il 39% di rado e solo il 15,61% sì. «Questi dati sono la conferma di quello che diciamo da anni» ha affermato Costantino Troise, segretario nazionale Anaao «e quello che forse preoccupa molto di più è che sembra essere una condizione irreversibile».