La sindrome del bambino scosso: indicazioni della SIN

2067

Shaken locandinaSindrome del bambino scosso, shaken baby syndrome, o, come suggerito dall’American Academy of Pediatrics, abusive head trauma, per indicare anche l’impatto traumatico e non solo lo scuotimento: la Società italiana di neonatologia (SIN, impegnata in una campagna di sensibilizzazione su questa forma di abuso, si è espressa indicando cause, conseguenze e prevenzione. Una forma di maltrattamento la cui incidenza è difficile da stabilire: la SIN riporta che in Italia non sono disponibili dati certi, ma l’incidenza potrebbe essere 3 casi ogni 10.000 bambini con meno di un anno, e il dato potrebbe essere assai sottostimato. «Il neonatologo deve sempre aver presente la sindrome del bambino scosso, poiché questi casi di violenza sono meno rari di quanto si pensi e non possono sfuggire al sospetto del medico, che deve denunciare il reato alle autorità, come previsto dalla legge» dice Mauro Stronati, presidente della SIN. «Ma ha anche l’obbligo di informare adeguatamente i genitori sui danni che uno scuotimento può provocare». Come fattori di rischio la SIN indica la famiglia mono-genitoriale, l’età materna minore di 18 anni, il basso livello di istruzione della madre, l’uso di alcol o sostanze stupefacenti, la disoccupazione, gli episodi di violenza, da parte del partner o comunque in ambito familiare, e il disagio sociale. Inoltre in condizioni socioeconomiche scadenti è maggiore il rischio di violenza, a volte anche “inconsapevole”. La SIN sottolinea quindi come “qualunque sia il motivo, non bisogna mai scuoterlo per calmarlo. Anche se può sembrare un gesto banale, i danni sul bambino possono essere gravissimi, come nei casi di ematoma subdurale (conseguente al trauma cranico), edema cerebrale ed emorragia retinica”. Le conseguenze possono essere subito vomito, inappetenza, difficoltà di suzione o deglutizione, irritabilità e, nei casi più gravi, convulsioni e alterazioni della coscienza, fino all’arresto cardiorespiratorio, mentre nel tempo vi possono essere difficoltà di apprendimento, cecità, disturbi dell’udito o della parola, epilessia, disabilità fisica o cognitiva. Sulla sindrome del bambino scosso la SIN è portavoce di una campagna di sensibilizzazione in collaborazione con Terre des Hommes, con materiale informativo che verrà distribuito in tutte le Neonatologie italiane.