Reparti di terapia intensiva neonatale aperti ai genitori

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Terapia intensiva SIN
Il ministro della Salute On. Beatrice Lorenzin con il presidente della SIN Mauro Stronati e Riccardo Davanzo, presidente TAS

Reparti di terapia intensiva neonatale (TIN) aperti ai genitori per promuovere l’allattamento al seno e permettere di stare insieme ai figli nati prematuri. In occasione della Conferenza nazionale «Promozione e sostegno dell’allattamento al seno», il 12 maggio a Roma, in presenza del ministro della Salute, i presidenti di Società italiana di neonatologia (SIN), Tavolo tecnico operativo interdisciplinare per la promozione dell’allattamento al seno (TAS) e associazione Vivere Onlus hanno sottoscritto il documento «Promozione dell’uso del latte materno nelle Unità di Terapia intensiva neonatale e accesso dei genitori ai reparti». Mario Stronati, presidente della SIN, ha commentato: «La presenza dei genitori nelle TIN è indispensabile per il neonato, in particolare per quello pretermine, poiché contribuisce a creare da subito un rapporto unico tra madre e figlio oltre a favorire l’alimentazione con latte materno. La Società italiana di neonatologia da sempre raccomanda e promuove la presenza costante della famiglia accanto al neonato critico, necessaria sia per alleviare e contenere lo stress a cui è sottoposto il neonato stesso, sia per gli effetti positivi sui genitori e quindi sulla loro relazione affettiva con il figlio». Stronati ha inoltre sottolineato che l’impegno della SIN continuerà per far sì che sia garantita la presenza dei genitori in tutte le TIN. Il documento si prefigge di favorire l’ingresso dei genitori nelle TIN per sensibilizzare rispetto ai vantaggi sulla salute dell’allattamento al seno e della loro presenza vicino al piccolo, e raccomanda alle Unità di TIN di: garantire l’accesso libero dei genitori al reparto di cura neonatale durante il ricovero dei loro figli, offrendo loro informazioni e appoggio, anche sull’uso del latte materno e/o umano; promuovere la permanenza dei genitori col loro figlio 24/24 h ai fini di ridurre stress e facilitare l’alimentazione con latte materno; facilitare il contatto fisico fra genitori e neonati; facilitare la costituzione di banche del latte umano a base ospedaliera per aumentare l’uso del latte umano in assenza di quello materno, in particolare nei neonati pretermine; aiutare la famiglia a partecipare nella cura e nella presa di decisioni cliniche che riguardano il loro figlio e in particolare la sua alimentazione, auspicabilmente con latte materno e/o umano; promuovere la diffusione presso lo staff sanitario di conoscenze aggiornate sulla promozione e l’uso del latte umano nelle UTIN.