Migliorare l’adesione vaccinale in Italia

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 Calo delle coperture vaccinali, rischio di una ricomparsa di malattie infettive e di insuccesso nel bloccare malattie evitabili. «In questa difficile realtà, ogni istituzione è chiamata a svolgere il proprio ruolo responsabile nella consapevolezza che solo così, e con il coordinamento e la condivisione delle singole attività, si possa arrivare a una svolta finalizzata alla miglior tutela della salute dei cittadini» sottolinea il presidente della Federazione italiana medici pediatri (FIMP) Giampietro Chiamenti, e indica i tre settori in cui investire risorse umane e tecniche: innovazione, imposizione, informazione. L’innovazione riguarda la disponibilità di strumenti, ovvero di vaccini “di provata efficacia e sicurezza frutto della ricerca scientifica controllata dalle Agenzie regolatorie secondo normativa vigente”, dice Chiamenti, con un’offerta attiva e gratuita dei vaccini in tutta Italia, in modo aggiornato e puntuale. Il tema imposizione riguarda la normativa di legge mirante a ottenere alte coperture, sulla quale il presidente della FIMP afferma che “si deve essere consapevoli che “marce indietro” sul tema dell’obbligo e della sua sospensione sono controproducenti” pur essendo cambiata l’utenza dal punto di vista della consapevolezza, ma anche che l’obbligo “rende inutile il necessario lavoro di counselling da parte delle figure mediche, appartiene a realtà sociali ormai superate, rende difficoltosissima la sua applicazione fra dovere di accoglienza e diritto personale all’istruzione come pure alla tutela della salute anche collettiva, in una poco produttiva evoluzione verso contenziosi legali più o meno strumentali”. Su questo ambito dunque la FIMP, pur commentando positivamente l’attesa iniziativa regionale atta all’obbligo di presentazione di un certificato vaccinale all’iscrizione in comunità, ritiene che tale provvedimento, comunque da estendersi a tutti i vaccini previsti dal Piano Nazionale per la Prevenzione, debba esser accompagnato da altri provvedimenti che rendano più facilmente perseguibile l’obiettivo previsto, e ne elenca alcuni fra i possibili:

  • accesso all’anagrafe vaccinale informatizzata da parte del pediatra e del medico di famiglia nonché del punto nascita e dei PS;
  • pubblicazione delle coperture vaccinali per plesso scolastico o asilo;
  • allontanamento dei soggetti non immuni per patologia prevenibile da vaccino nel caso di insorgenza nella comunità scolastica di cluster epidemici;
  • divieto di frequentare attività e corsi non curriculari organizzati dalla scuola ai soggetti non immunizzati per le patologie prevenibili da vaccino;
  • implementazione delle coperture vaccinali nel personale insegnante e non insegnante sia in ottemperanza all’annuale decreto ministeriale per la profilassi antiinfluenzale sia per la tutela della sicurezza dell’ambito lavorativo.

Infine sul terzo aspetto, l’informazione, il presidente della FIMP sottolinea l’importanza di contrastare “il diffondersi di questa vera e propria malpractice utilizzando gli strumenti più efficaci del Web 2.0”.