Conoscere e trattare in modo adeguato il dolore pediatrico. Parte un’iniziativa di formazione di medici e infermieri che lavorano in Pronto Soccorso da parte del progetto PIPER-Pain in Pediatric Emergency Room. «Oltre 6 bambini su 10 che accedono al Pronto Soccorso lamentano dolore ma solo nel 26% dei reparti di emergenza si utilizzano scale validate per la misurazione della sofferenza e recenti studi evidenziano un importante sottodosaggio di farmaci analgesici, soprattutto nei pazienti più piccoli» dice Franca Benini, Responsabile Centro Regionale Veneto di Terapia antalgica e Cure palliative pediatriche, Dipartimento di Pediatria dell’Università di Padova e Responsabile scientifico del Gruppo PIPER.
La formazione prevista dal progetto PIPER seguirà la modalità del modello train the trainer, a cascata: a febbraio è partita per il primo gruppo di rappresentanti di 13 centri PIPER (PIPER nel suo insieme conta 36 centri) e ciascuno dei medici e infermieri formati entro quest’anno formerà altri operatori sanitari locali sia nel proprio ospedale sia in altri due centri vicini. La formazione è suddivisa in tre parti secondo le raccomandazioni del gruppo PIPER, ovvero: generalità, che comprende valutazione e gestione generale del dolore; dolore procedurale, da venipuntura, rachicentesi e sutura chirurgica; dolore acuto, come quello addominale, con trauma, in casi di anemia falciforme o di deficit cognitivo. La previsione è raggiungere con la formazione oltre 100 Pronto Soccorso in tutta Italia. «Allo scopo di monitorare i risultati del progetto, abbiamo inoltre definito dei modelli di valutazione della ricaduta formativa, in termini di vantaggi per i piccoli pazienti – racconta ancora Benini. -Il passo successivo sarà far comprendere anche alle persone che giungono in Pronto Soccorso che il dolore è dannoso e può essere sempre controllato». Aggiunge Antonio Urbino, Direttore Struttura Complessa Pediatria d’Urgenza, Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino e uno dei docenti per la formazione. «La Legge 38 del 2010 ha sancito il diritto del minore a un adeguato controllo antalgico, prevedendo specifici percorsi organizzativi e assistenziali su tutto il territorio nazionale. È quindi doveroso, nonostante le difficoltà e i tempi serrati di un ambiente di emergenza, pensare alla sofferenza dei piccoli pazienti già nella prima fase della presa in carico», e Paolo Biban, Direttore Pediatria a Indirizzo Critico, Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona e membro del board dei formatori, sottolinea come sia «fondamentale informare e sensibilizzare i professionisti su come affrontare il dolore nel bambino in emergenza, senza dover improvvisare ma basandosi sulle evidenze scientifiche, avendo a disposizione protocolli condivisi, possibilmente su tutto il territorio nazionale».
di V.Confalonieri