Non scuoterlo!

cute little boy crying and holding his ear on a white background

Un fenomeno poco noto ai genitori e spesso sottovalutato anche dai pediatri: è la “Shaken Baby Syndrome” (SBS), ovvero “Sindrome del bambino scosso”, anche conosciuta come “Trauma cranico abusivo” (AHT). Si tratta delle conseguenze di una forma di maltrattamento che può avere conseguenze drammatiche e la cui reale incidenza nel nostro Paese è difficile da stimare, non solo per la complessità della diagnosi, ma anche perché molte vittime non giungono all’attenzione dei medici. Mancano, purtroppo, dati epidemiologici a livello europeo e anche per quanto riguarda l’Italia non esistono dati certi sul fenomeno, ma si ritiene che l’incidenza possa essere di 3 casi ogni 10.000 bambini di età inferiore a 1 anno[1], sebbene questa cifra potrebbe rappresentare spaventosamente solo la punta di un grande iceberg sommerso: basti semplicemente pensare che nel solo Ospedale Regina Margherita di Torino, lo scorso anno, sono stati registrati ben 6 casi di SBS. Per questo motivo, Terre des Hommes ha lanciato, nei mesi scorsi, in collaborazione con 6 eccellenze ospedaliere pediatriche italiane la prima campagna nazionale di prevenzione e sensibilizzazione contro la SBS Non scuoterlo! E proseguendo in questo percorso di sensibilizzazione, oggi

La campagna Non Scuoterlo! è condotta in collaborazione con Azienda Ospedaliero-Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino – Ambulatorio Bambi; Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico – SVSeD – Soccorso Violenza Sessuale e Domestica di Milano; Ospedale dei Bambini “Vittore Buzzi” di Milano; Azienda Ospedaliera di Padova – Centro Regionale per la Diagnostica del Bambino Maltrattato Unità di Crisi per Bambini e Famiglie; Azienda Ospedaliero-Universitaria Meyer – GAIA – Gruppo Abusi Infanzia e Adolescenza, Firenze; Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico – Giovanni XXIII di Bari – Servizio di Psicologia – GIADA – Gruppo Interdisciplinare Assistenza Donne e bambini Abusati. La campagna ha il patrocinio della Società Italiana di Neonatologia (SIN), l’Autorità Garante per l’Infanzia e Adolescenza e Pubblicità Progresso.

 

[1] Fonte: SIN (Società Italiana Neonatologia)