L’anno che si è da poco concluso è stato indubbiamente caratterizzato dalla pandemia COVID-19. L’infezione da SARS-CoV-2 è diventata la terza causa di morte per le persone di età compresa tra 45 e 84 anni e la seconda per quelle di età pari o superiore a 85 anni. I bambini sono stati ritenuti a minor rischio, anche se hanno rappresentato circa il 12% di tutti i casi sia in Italia che negli Stati Uniti. Sebbene la maggior parte di essi risulti asintomatica o presenti solo sintomi lievi, alcuni possono ammalarsi gravemente. Il 7% dei bambini sotto i cinque anni ha, infatti, richiesto il ricovero in terapia intensiva (Bhuiyan MU et al., Vaccine 2020). Merita ricordare che la sindrome infiammatoria multisistemica (v. Il Pediatra 4/2020) ha causato circa 140 decessi in USA. La pandemia COVID-19 ha, poi, provocato gravi danni sociali per bambini e adolescenti. Ad esempio, la didattica a distanza ha negato i benefici educativi e sociali delle interazioni con insegnanti e coetanei. Inoltre, l’apprendimento online ha probabilmente aumentato le diseguaglianze educative per le famiglie a basso reddito che hanno minore accesso all’e-learning (Arantes de Araujo et al., J Pediatr. 2020). Questa Rivista ha più volte affrontato le nuove tematiche associate alla pandemia COVID-19 non solo dal punto di vista medico ma anche psicosociale e di accesso alle cure, al fine di assicurare un’informazione di qualità per la pratica professionale.

L’anno che è appena iniziato si sta caratterizzando per le grandi speranze che stanno suscitando i vaccini per il COVID-19. Numerosi prodotti sono in fase di valutazione clinica, di questi almeno 10 hanno già avviato studi di fase 3 (Vipin M et al., Human Vaccines & Immunotherapeutics 2020). Al momento (inizio gennaio 2021) due soli vaccini sono stati autorizzati dalle agenzie regolatorie in Europa e negli USA, ambedue realizzati con una tecnica innovativa basata su nucleoside formulato con nanoparticelle lipidiche a mRNA modificato che codifica per la proteina “spike” del SARS-CoV-2; entrambi hanno dimostrato un’efficacia intorno al 95% nel prevenire l’infezione in studi randomizzati in doppio cieco su migliaia di volontari adulti (NEJM 2020 e 2021). Un ulteriore vaccino basato su un vettore adenovirale di scimpanzè, anche questo veicolante l’informazione per la proteina “spike” del SARS-CoV-2 (Lancet 2020), è stato approvato in alcuni Paesi. Il Presidente Sergio Mattarella ha affermato che “la scienza ci offre l’arma più forte, prevalendo su ignoranza e pregiudizi. Ora a tutti e ovunque, senza distinzioni, dovrà essere consentito di vaccinarsi gratuitamente: perché è giusto e perché necessario per la sicurezza comune. Vaccinarsi è una scelta di responsabilità, un dovere”. Tuttavia, molti produttori non hanno in programma di valutare efficacia e sicurezza dei vaccini per il COVID-19 nei minori; un solo trial è in corso negli adolescenti (età 12 – 18 anni). Sebbene una sperimentazione troppo precoce di un nuovo vaccino esponga i minori a rischi eccessivi, aspettare troppo a lungo potrebbe ingiustamente negare loro i benefici del vaccino e ha il potenziale per ritardare una risposta efficace alla pandemia di un anno o più (Mintz K et al., Pediatrics 2020). Il Pediatra si impegnerà quindi ad affrontare le ulteriori problematiche legate all’infezione da SARS-CoV-2 per offrire un costante aggiornamento sui vari temi collegati alla pandemia ancora in atto.

A inizio anno ho, però, il dovere e il piacere di rinnovare i ringraziamenti al Comitato Scientifico e alla Redazione per l’impegno continuo, ad Angelo Ravelli per l’eccellenza rappresentata della sezione ECM e al nostro Editore, che si è sempre attivamente adoperato per la totale indipendenza culturale della Rivista in modo da poter operare in autonomia e senza conflitti di interesse per il benessere e la salute dei bambini.