Un Manuale prodotto da SIPPS e SIAIP per rispondere alle domande sulle conseguenze della pandemia in bambini e adolescenti

Interrogativi sulle conseguenze non solo immediate ma anche nel breve e lungo periodo delle giornate e restrizioni che si stanno vivendo, della preoccupazione di genitori e famiglie, del cambiamento nello stile di vita imposto a bambini e adolescenti, che vanno aiutati a comprendere e adattarsi a quanto sta accadendo.

Il Manuale di prevenzione e gestione dei danni indiretti nei bambini ai tempi del Covid-19, realizzato dalla Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS) e dalla Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatria (SIAIP) propone risposte e approfondimenti per medici, pediatri, ma anche genitori, famiglie, insegnanti, tutti chiamati “a rispondere a nuove reazioni, a nuovi bisogni e comportamenti che, non di rado, rischiano di scivolare verso condizioni di disagio”, spiega Giuseppe Di Mauro, presidente della SIPPS, che aggiunge: “l’ansia vissuta dai genitori a causa della pandemia e del lockdown si è trasformata, a cascata, in problematiche comportamentali, psicologiche, neuropsichiatriche molto forti nei bambini. Sono diminuite in modo preoccupante le vaccinazioni, mentre sono aumentate le diagnosi mancate o ritardate. Effetti indiretti le cui conseguenze ci porteremo nei prossimi mesi e anni”.

Gian Luigi Marseglia, presidente della SIAIP, sottolinea il ruolo delle due società scientifiche nelle loro specificità, perché, dice: “la SIAIP mira soprattutto all’identificazione dei meccanismi biologici alla base dell’infezione da COVID, quindi perché il bambino si ammala di meno, quali sono le risposte immunitarie al virus nel bambino. Mentre la SIPPS si occupa di capire come prevenire la malattia in ambito familiare, scolastico, ludico e quali sono le problematiche che, una volta che il bambino ha contratto l’infezione, possono riflettersi in ambiente sociale, in tutte le età della vita”. La pubblicazione può così offrire un’analisi a tutto tondo della pandemia da SARS-CoV-2 “in tutte le sue espressioni sia cliniche che relazionali, soprattutto pensando ai possibili danni a distanza che questa malattia può determinare in ambito pediatrico”.

Conseguenze indirette

Il progetto nasce a fronte dei danni indiretti causati dal virus, riporta Elena Chiappini, , esperta in Malattie infettive pediatriche al Meyer e membro del consiglio direttivo della SIAIP: “Ci siamo infatti accorti che a fronte di un’entità di danni diretti sui bambini molto inferiore rispetto a quanto osservato nella popolazione adulta, c’era una importante frequenza di danni indiretti, non dovuti all’infezione, ma a una serie di circostanze locali, sociali che portavano il bambino al rischio di sviluppare altre patologie o a subire danni indiretti della pandemia”. Fra i temi di riflessione il calo delle vaccinazioni registrato durante la prima ondata: “è molto diminuita la copertura vaccinale per il morbillo e per la prima volta dopo 28 anni è calata quella per difterite-tetano-pertosse, che viene considerata uno dei marker di copertura a livello globale. Si tratta di un allarme importante, sottolineato anche da OMS e UNICEF. Il calo ha riguardato soprattutto i bambini al di sotto dei due anni, ma anche gli adolescenti. Un fenomeno osservato in molti altri Paesi, in Europa, negli Stati Uniti e a livello globale”, aggiunge Elena Chiappini.

Segnali da cogliere

Altri temi importanti da seguire per i pediatri sono rappresentati dal periodo dei primi mille giorni di vita, dagli stili di vita adottati durante la pandemia e dal rischio di maltrattamenti. “Parlando di bambini l’attenzione va posta ancor prima della nascita, durante la gravidanza della donna, e poi durante l’allattamento del neonato perché situazioni di stress o l’infezione da Coronavirus nella madre potrebbero avere conseguenze che non possiamo prevedere, ma che dobbiamo in tutti i modi prevenire”, racconta Maria Carmen Verga, segretario nazionale della SIPPS. “Bisogna poi far attenzione a qualsiasi cambiamento di comportamento. In particolare per gli adolescenti, per i quali il presente ha un’importanza fondamentale, bisogna tenere conto che questa situazione di isolamento si sta prolungando e per loro significa perdere momenti, esperienze che non si recupereranno più. Tutto questo può dunque essere vissuto in modo particolarmente profondo. Possiamo osservare semplici disturbi, fino a comportamenti violenti o oppositivi, disturbi del sonno fino ad arrivare all’eventuale emersione di problemi psichiatrici”. Vi sono poi i cambiamenti della dieta, collegati a diverse abitudini alimentari per le restrizioni, la noia, la mancanza di attività eccetera. Inoltre, viene sottolineato l’allarme rispetto ai casi di maltrattamento: “Le restrizioni hanno aumentato in modo esponenziali questi episodi che si verificano principalmente in famiglia e i cui segnali nei bambini sono molto sfumati’, conclude Maria Carmen Verga Verga.