Un’indagine condotta per Facile.it da mUp Research e Norstat riporta i numeri di visite rimandate o annullate e richiesta di prestiti o rinuncia alle cure dei figli

Tra marzo e dicembre dello scorso anno, a partire da un campione rappresentativo della popolazione italiana, sarebbero state rimandate o annullate visite o esami medici a 2,1 milioni di bambini e ragazzi e, per problemi economici, 830.000 genitori avrebbero rinunciato a curare i figli. I dati provengono dall’ l’indagine condotta per Facile.it da mUp Research e Norstat, su 1.005 interviste CAWI (Computer Assisted Web Interviewing) a persone di età compresa fra 18 e 74 anni effettuate a gennaio 2021.

Nei mesi considerati 6 genitori su 10 hanno avuto la visita medica per il figlio rimandata, con un rinvio medio di 51 giorni (quasi in un caso su due rimandata senza data ulteriore stabilita), e il 16% ha avuto la cancellazione totale dell’appuntamento. Le specialità in cui è successo più spesso sono ortopedia, odontoiatria e dermatologia, ma anche cardiologia (con rinvio medio di 37 giorni).

Quattro famiglie su 10, a fronte del rinvio o della cancellazione, si è quindi rivolta a strutture private, con una spesa media di 339 euro per singola visita o esame del figlio. E l’osservatorio di Facile.it e Prestiti.it segnala, su un campione di più di 125.000 domande di finanziamento (fra gennaio e dicembre 2020), c’è stato un importo medio di 6.145 di prestiti personali chiesti per far fronte a spese mediche, prestito da restituire in circa 4 anni e mezzo.

Ha invece rinunciato a una o più visite per i figli circa una persona su 5 di coloro che hanno risposto, e la maggior parte è stato per visite o esami di odontoiatria, oculistica, esami ematici e pediatria. In sei casi su 10 chi ha rinunciato ha detto di averlo fatto per paura che il figlio si infettasse con il SARS-CoV-2 andando all’appuntamento nella struttura, ma circa il 31% lo avrebbe fatto per problemi economici e di questi quasi la metà ha detto di essere in difficoltà economica per la pandemia.