Con il ritorno a scuola la Lega Italiana contro l’Epilessia sottolinea l’importanza di smontare pregiudizi e diffondere la conoscenza.

La scuola riapre e Lega Italiana contro l’Epilessia (LICE) ricorda il lavoro da fare in merito a pregiudizi e ostacoli che i bambini con epilessia possono incontrare. L’associazione sottolinea l’importanza di diffondere la conoscenza fra studenti e insegnanti in merito a questa patologia e all’impatto che può avere, l’importanza di formare gli insegnanti affinché sappiano gestire correttamente, insieme ai compagni di classe, l’insorgenza di una crisi in un bambino. Una conoscenza grazie alla quale accogliere il bambino ed essere dalla sua parte.

Secondo un’indagine di due anni fa della LICE, circa un terzo degli insegnanti interpellati sapeva come comportarsi, quali strategie mettere in atto di fronte a una crisi epilettica, il 60% non lo sapeva. E la LICE sottolinea come siano ancora troppi i pregiudizi rispetto agli ostacoli che l’epilessia comporta nella vita quotidiana, sociale e scolastica. Ecco quindi che nel biennio 2019-2021, con la campagna educativa digitale sulle Epilessie promossa dalla LICE nelle scuole elementari (“A scuola di Epilessia, quando la malattia ci chiede di sapere“) sono stati coinvolti in un intervento di informazione e sensibilizzazione più di 30.000 studenti in oltre 500 scuole, e più di 600 insegnanti iscritti alla piattaforma con oltre 700 download degli strumenti presentati.

“Le Epilessie rappresentano una condizione cronica che risente moltissimo dei pregiudizi e delle paure degli altri”, afferma Laura Tassi, presidente della LICE. “Le maggiori difficoltà di inserimento scolastico, infatti, non derivano da un disturbo cognitivo del bambino che ne soffre, ma dall’atteggiamento negativo dei compagni e talvolta degli insegnati, impreparati a gestirla e che possono assumere nei suoi confronti comportamenti di allontanamento, di mancata inclusione, aggiungendo disagio al disagio. Ecco perché conoscere le Epilessie è un passo fondamentale per abbattere barriere e sconfiggere inutili paure”.

La LICE ricorda che la priorità è non commettere errori durante il soccorso e indica cosa fare e cosa non fare, in base al tipo di crisi, sia nei confronti del bambino con la crisi sia rispetto al resto della classe.

“È fondamentale, soprattutto se questo accadesse a scuola, saper riconoscere e gestire una crisi qualora si presentasse, soprattutto evitando manovre scorrette e controindicate”, dice ancora Laura Tassi, e conclude: “Ma conoscere le Epilessie significa prima di tutto saperle accogliere, anche e soprattutto in un ambiente sociale come la scuola, imparando a disinnescare i numerosi pregiudizi che condizionano negativamente chi ne soffre già a partire dall’età scolastica. Avere dalla propria parte insegnati e compagni di classe costituisce un notevole aiuto per i bimbi con Epilessia”.