Approvato un documento con la posizione e le raccomandazioni dei pediatri alle famiglie rispetto al vaccino contro SARS-CoV-2

Bambini con meno di 12 anni e vaccinazione COVID-19: Società Italiana di Pediatria (SIP), Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP), Associazione Culturale Pediatri (ACP) e dalla Federazione delle Società Scientifiche e delle Associazioni di Area Pediatrica (FIARPED) approvano un documento prendendo posizione in merito al tema, su cui si è aperto un confronto.

“La riflessione sul tema deve considerare quanto ci è noto circa l’epidemiologia dell’infezione da SARS-CoV-2 e le sue varianti in età pediatrica, i suoi effetti clinici diretti incluse le complicanze a breve e lungo termine, l’efficacia e la sicurezza dimostrata per il vaccino in questa fascia di età. Le valutazioni devono comprendere sia gli aspetti strettamente medici e assistenziali – che sono ovviamente prioritari – sia gli aspetti psicologici e sociali che caratterizzano la condizione dell’infanzia rispetto alla pandemia”, sottolineano i firmatari nella prima pagina del documento.

Il testo prosegue poi approfondendo i diversi aspetti e quanto al momento noto e disponibile in merito al vaccino mRNA contro SARS-CoV-2 e il suo utilizzo nella fascia di età 5-11 anni: il profilo di efficacia e sicurezza del vaccino, i numeri disponibili sia sul vaccino sia sull’infezione naturale nei bambini, gli effetti e le possibili conseguenze dell’uno e dell’altra, con gli studi pubblicati disponibili.

In conclusione

Sulla base di quanto esposto, vengono riportate le considerazioni conclusive: “Nel complesso, ci sentiamo di raccomandare la vaccinazione nei bambini tra 5 e 11 anni, in quanto capace di prevenire casi severi, sia pur rari, dovuti direttamente al virus o alle sue complicanze infiammatorie, di ridurre disagi per gli stessi bambini e le loro famiglie e di aumentare in generale i loro gradi di libertà. La raccomandazione è ancora più forte se il bambino soffre di patologie croniche, e se convive o ha contatti stretti con adulti anziani o fragili. Le controindicazioni sono rarissime e riguardano soggetti con malattie immunomediate. In questi casi è opportuno rivolgersi agli specialisti che seguono il bambino. Affermiamo questo nella consapevolezza che i dati disponibili, pur essendo più che sufficienti per definire l’opportunità di procedere quanto prima alla vaccinazione nei bambini di età compresa tra 5 e 11 anni, non consentono su alcuni aspetti, quali ad esempio gli effetti a lungo termine della malattia o eventuali complicanze estremamente rare della vaccinazione, di dare risposte definitive”.

Il documento inoltre sottolinea che “La raccomandazione alle famiglie non va posta in termini imperativi, costituendo un’opportunità per un dialogo del pediatra, in particolare del pediatra di famiglia, con i genitori” e a tal fine propone una scheda per questi ultimi come “suggerimento per i pediatri nel loro dialogo con le famiglie”, da adattare in base alle diverse situazioni.