Pubblicato un documento con 36 raccomandazioni, frutto del lavoro dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù insieme con cinque società scientifiche internazionali
Le prime Linee guida per rianimatori e oncoematologi con indicazioni, controindicazioni, punti critici della gestione dell’Ossigenazione Extracorporea a Membrana (ExtraCorporeal Membrane Oxygenation, ECMO) in pazienti pediatrici sottoposti a trapianto emopoietico e terapie cellulari (CAR-T-cell therapy), per migliorarne la sopravvivenza. L’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù ha gestito come capofila la preparazione di queste Linee Guida multidisciplinari, pubblicate Lancet Child and Adolescent Health, con la collaborazione di PALISI -Pediatric Acute Lung Injury & Sepsis Investigators, ESPNIC-European Society of Pediatric and Neonatal Intensive Care, EBMT-The European Society for Blood and Marrow Transplantation, ELSO -Extracorporeal Life Support Organization, PTCTC-Pediatric Transplantation and Cellular Therapy Consortium.
Il trapianto di cellule staminali ematopoietiche quale trattamento per malattie pediatriche ematologiche può comportare un ricovero in terapia intensiva per complicanze infettive refrattarie al trattamento medico, per un indebolimento del sistema immunitario e dunque una maggiore suscettibilità del paziente alle infezioni. In questi casi l’ECMO aiuta il paziente a superare l’insufficienza d’organo. Con il progresso di questa tecnologia e una selezione attenta dei pazienti vi sono stati miglioramenti significativi nella sopravvivenza. Le Linee guida approfondiscono i diversi aspetti relativi alla gestione dell’ECMO in pazienti pediatrici dopo trapianto emopoietico e CAR-T-cell therapy.
Raccomandazioni cliniche su diversi aspetti
Diversi gli aspetti toccati dal documento, che è composto da 36 raccomandazioni cliniche, e in particolare viene segnalato, fra le raccomandazioni più importanti, il consenso della comunità scientifica sull’utilizzo della tecnica per gestire l’insufficienza cardio-respiratoria acuta in pazienti sottoposti a trapianto di cellule staminali per una patologia ematologica benigna o maligna a basso rischio di recidiva. Inoltre, vengono riportate le condizioni con maggiori possibilità di successo dell’ECMO e quando controindicato, chiarite le cure in corso di ECMO per patologie cardio-respiratorie infettive refrattarie o cosa utilizzare per avere una sicurezza maggiore ed evitare il rischio di reazioni avverse.
“Nelle raccomandazioni viene prestata particolare attenzione al coinvolgimento della famiglia del bambino nella scelta del trattamento e alla discussione relativa ai potenziali benefici e ai rischi associati al trattamento. Un consenso multidisciplinare di intensivisti, ematologi, chirurghi, staff infermieristico sull’uso dell’ECMO e una forte alleanza terapeutica con la famiglia sono i pre-requisiti essenziali per garantire i migliori risultati clinici ai piccoli pazienti”, ricorda inoltre Matteo Di Nardo, responsabile ECMO del Bambino Gesù e coordinatore del documento, e conclude sottolineando come queste Linee guida “potranno offrire un punto di riferimento a livello internazionale per tutti i rianimatori e gli oncoematologi chiamati ad affrontare queste problematiche”.