Pubblicato uno studio internazionale sul New England Journal of Medicine sugli effetti di dupilumab su sintomi e accessi in ospedale

Un anticorpo monoclonale (dupilumab) per i bambini con asma grave che non rispondono al trattamento. Il farmaco, che viene già usato nella dermatite atopica e nell’asma degli adulti, ha ridotto drasticamente sia i sintomi sia l’accesso in ospedale, indicano i risultati di una ricerca pubblicata sulle pagine del New England Journal of Medicine.

Si tratta di uno studio randomizzato, in doppio cieco, multicentrico internazionale a cui ha partecipato l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma che ha considerato oltre 400 bambini (408) di età compresa tra i 6 e gli 11 anni con asma non controllato di grado da moderato a grave. La metà di loro ha ricevuto dupilumab, l’altra metà placebo, con una durata della sperimentazione pari a 52 settimane.

Il farmaco ha ridotto le riacutizzazioni, migliorato la funzione polmonare e controllato l’asma. Viene riportata una riduzione degli accessi ospedalieri del 60% rispetto al 20% nel gruppo di controllo, un miglioramento del 25% della spirometria sempre rispetto al placebo, una riduzione del 70% degli eosinofili. Inoltre, vi è stato un controllo migliore dell’asma in tutti coloro che hanno assunto il farmaco rispetto al 30% di quelli che hanno assunto il placebo e un miglioramento maggiore della qualità di vita sia dei bambini sia delle loro famiglie (60% versus 35% con placebo).

“La pubblicazione sul New England Journal of Medicine di questi risultati di fase 3 sottolinea il significato stesso della terapia con dupilumab per i bambini più piccoli con asma refrattario alle comuni terapie e il suo potenziale valore clinico. I pazienti in età pediatrica con asma da moderato a grave non controllato rappresentano una popolazione particolarmente vulnerabile. Sono sempre affetti anche da altre allergie gravi che costituiscono nell’insieme una malattia debilitante, che impatta pesantemente sulla qualità di vita del paziente stesso e dei suoi familiari”, commenta Alessandro Fiocchi, responsabile di Allergologia e Fibrosi Cistica dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, e conclude: “La prospettiva di poter contare su una nuova terapia che si è dimostrata efficace nel ridurre i principali segni e sintomi di questa malattia in presenza di un profilo di sicurezza favorevole è particolarmente importante”.