Riflessioni e richieste dello Youth Advisory Board al Gruppo di lavoro Politiche e interventi sociali a favore dei minorenni in attuazione del Child Guarantee
Si sono incontrati per riflettere su povertà minorile ed esclusione sociale in Italia, su istruzione, salute, alimentazione, condizioni abitative, educazione e cura della prima infanzia. E hanno portato i loro pensieri e raccomandazioni ai rappresentanti del Gruppo di lavoro Politiche e interventi sociali a favore dei minorenni in attuazione del Child Guarantee, incaricato di redigere il piano nazionale di contrasto alla povertà minorile e all’esclusione sociale in Italia.
I protagonisti sono i/le giovani dello Youth Advisory Board (YAB), l’organismo di partecipazione delle ragazze e dei ragazzi al Child Guarantee, il sistema di contrasto ai due temi (povertà minorile ed esclusione sociale) lanciato dalla Commissione europea e in fase di sperimentazione in 7 Paesi tra cui l’Italia. Costituito a dicembre dello scorso anno dall’UNICEF in collaborazione con il Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con il supporto tecnico dell’Istituto degli Innocenti, è formato da 23 ragazzi e ragazze, che nella loro riflessione hanno coinvolto oltre 900 coetanei grazie a un sondaggio online.
Il pensiero dei ragazzi e delle ragazze sull’Italia
Dai risultati emerge come l’esclusione sociale per uno su tre abbia cause sociali, economiche e culturali e se per molti è subìta, tanti si auto-escludono pensando di non avere i requisiti necessari per stare in un gruppo. Per il 36% il problema principale per l’istruzione è la qualità dell’insegnamento, che comprende la capacità di valorizzare le diversità e l’attenzione alla sfera emotiva e psico-sociale, e vengono citate fra le sfide avere nell’offerta formativa materie tra cui educazione sessuale, educazione civica e competenze trasversali che facilitano l’inserimento lavorativo. Rispetto al tema salute, uno su quattro ha lamentato l’insufficienza della risposta di supporto psicologico e pochi in meno l’offerta di servizi di prevenzione (22%), oltre alla necessità di potenziare l’accesso alla salute pubblica soprattutto nelle aree periferiche. Sull’alimentazione per il 38% ci vuole una maggiore sensibilizzazione sui disturbi del comportamento alimentare, mentre rispetto alla cura della prima infanzia viene sottolineata l’importanza dei servizi per prevenire lo sviluppo di problemi in età adolescenziale e adulta; inoltre, vi è grande attenzione sulla violenza sui minori (uno su quattro chiede più attenzione) e per il 22% uno dei bisogni è il supporto ai neo genitori.
Le richieste alle Istituzioni
Le riflessioni hanno portato a richieste specifiche alle Istituzioni, riportate nell’audizione con il Gruppo di lavoro Politiche e interventi sociali a favore dei minorenni in attuazione del Child Guarantee: azioni di contrasto all’esclusione, con pari accesso ai servizi e campagne di sensibilizzazione che valorizzino le differenze; sistema scolastico più attento alla sfera emotiva e psico-sociale, insegnamento innovativo e preparazione all’inserimento lavorativo; servizi sanitari più accessibili e maggiori, più servizi di ascolto e di supporto psicologico e campagne di sensibilizzazione per contrastare lo stigma; campagne informative sui Disturbi del Comportamento Alimentare e su come prevenirli, di educazione alimentare e di contrasto ai modelli stereotipati; mappaggio dei luoghi pubblici dismessi e abbandonati per rivalorizzazione; investimento sui meccanismi di partecipazione di bambini e adolescenti, perché tutti/e abbiano voce nei processi decisionali.