Le due società scientifiche si associano all’OMS nel richiedere un’attenzione speciale per una regolamentazione tempestiva sul tema

I pediatri ed i neonatologi italiani esprimono preoccupazione per i possibili effetti negativi sulla salute materno-infantile del marketing digitale sul latte artificiale e si associano all’Organizzazione Mondiale della Sanità nel richiedere al legislatore un’attenzione speciale per regolamentarlo tempestivamente.

La Società Italiana di Neonatologia (SIN) e la Società Italiana di Pediatria (SIP) si uniscono in un comunicato congiunto sul tema, a firma di Luigi Orfeo (Presidente SIN), Annamaria Staiano (Presidente SIP), Riccardo Davanzo (Presidente della Commissione allattamento della SIN, COMASIN) e Guglielmo Salvatori (Coordinatore del Tavolo Allattamento della SIP, TASIP).

Viene riportato come la pubblicità correlata alla commercializzazione delle formule lattee determini un’attitudine più positiva “e un bisogno percepito (anche se non fondato) di far ricorso al latte di formula”, da cui una maggiore facilità a lasciare l’allattamento in momenti di difficoltà o disagio. SIN e SIP segnalano che il marketing digitale sta “divenendo dominante, rispetto ad altre forme, tradizionali di pubblicità” e a fine aprile l’OMS ha lanciato l’allarme in merito (Scope and Impact of Digital Marketing Strategies for promoting Breastmilk Substitute).

“Le aziende infatti stanno attualmente utilizzando mezzi e metodi diversi quali app, baby-club, influencer, blog, video-blog, social media per lo più sponsorizzati per far pervenire un messaggio pubblicitario personalizzato alle donne, che si trovano in un momento delicato della loro maternità”, riporta il comunicato. “Il marketing digitale contrasta l’impegno del mondo sanitario a promuovere l’allattamento al seno, norma nutrizionale ottimale per l’infanzia”, e SIN e SIP si uniscono all’OMS nella richiesta di regolamentare tempestivamente.