Pubblicati su Brain i risultati di uno studio internazionale sulle mutazioni nel gene RAC3 in bambini con disabilità cognitiva e malformazioni cerebrali
Studiate le mutazioni in un gene che codifica per una proteina essenziale per l’assemblaggio dello scheletro dei neuroni e il loro funzionamento. Un gruppo di ricercatori dell’Università di Genova e dell’IRCCS Istituto Giannina Gaslini in collaborazione con l’Aichi Developmental Disability Center (Giappone) ha identificato nuovi meccanismi alla base dello sviluppo e del funzionamento del cervello umano.
La ricerca, che ha trovato spazio sulle pagine di Brain, è stata realizzata da Marcello Scala, dottorando di ricerca in pediatra presso l’UOC di Neurologia Pediatrica e Malattie Muscolari dell’IRCCS Istituto Giannina Gaslini e del Dipartimento di Neuroscienze, Riabilitazione, Oftalmologia, Genetica e Scienze Materno-Infantili (DINOGMI) dell’Università di Genova, in collaborazione con Masashi Nishikawa e la supervisione di Kohichi Nagata, che dirige il Dipartimento di Neurobiologia Molecolare dell’Aichi Developmental Disability Center.
Lo studio ha avuto, inoltre, la supervisione di Pasquale Striano (UOC di Neurologia Pediatrica e Malattie Muscolari del Gaslini) e Valeria Capra (genetista della UOC Genetica Medica del Gaslini). Lo studio ha visto anche la rilevante collaborazione con il Progetto Telethon: Malattie Senza Diagnosi, coordinato da Vincenzo Nigro al TIGEM di Napoli.
“Lo studio fornisce importanti risposte per alcuni dei numerosi e complessi quesiti riguardo alle origini dei disordini del neurosviluppo nel bambino”, racconta Paolo Striano, “offrendo interessanti prospettive future sia in ambito diagnostico che, potenzialmente, terapeutico’’.
Utilizzando la tecnologia di sequenziamento genetico di ultima generazione su bambini provenienti da diversi centri italiani e internazionali (Australia, Belgio, Canda, Germania, Francia, Spagna, Turchia e USA), con disturbo dello sviluppo intellettivo, epilessia e complesse malformazioni del cervello e del cervelletto, sono state identificate mutazioni nel gene RAC3 in tutti i pazienti.
Si tratta di un gene la cui proteina che codifica è essenziale per l’assemblaggio dello scheletro dei neuroni e quindi per il loro funzionamento. Con tecniche di biologia molecolare è stato visto, come effetto delle mutazioni, che i neuroni non riescono ad acquisire la forma adulta e non migrano correttamente nella corteccia cerebrale durante lo sviluppo encefalico.
“Dai risultati di questo studio possono derivare importanti implicazioni per la migliore comprensione dei meccanismi attraverso i quali avviene la formazione del cervello umano e, in chiave prospettica, dei meccanismi potenzialmente modulabili per il miglioramento della prognosi e della qualità della vita dei pazienti affetti da disturbi del neurosviluppo”, conclude Federico Zara, direttore dell’UOC di Genetica Medica del Gaslini.