Sviluppato un modello di ottimizzazione degli interventi a fronte di emergenze come epidemie con alto tasso di infezione
Un modello di ottimizzazione per supportare i piani di intervento in caso di emergenze come quella rappresentata dalla pandemia da COVID-19, condizioni in cui l’alto tasso di infezione mette in difficoltà il sistema sanitario, la società, l’economia. A presentarlo Antonio Scala, primo ricercatore dell’Istituto dei sistemi complessi del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isc), e Gabriele Oliva, ricercatore dell’Università Campus Bio-Medico di Roma.
Il lavoro è stato realizzato in collaborazione con il centro di super-calcolo della Hokkaido University e ha trovato spazio sulle pagine della rivista Plos One (Dynamical intervention planning against COVID-19-like epidemics, Pianificazione dinamica degli interventi a contrasto di epidemie analoghe al COVID-19).
Racconta Antonio Scala: “Il modello proposto permette di ottimizzare gli effetti delle vaccinazioni e quelli di interventi non farmaceutici come quarantene, distanziamenti sociali o obbligo di mascherine. Lo studio pubblicato mostra come gestire al meglio l’obiettivo di raggiungere l’immunità di gregge senza creare congestioni nel sistema sanitario e tenendo conto di molteplici fattori, quali diverse classi di popolazione, vaccini con diversa efficacia e con effetto parziale e ritardato, la possibilità di una seconda o successive dosi e la disponibilità di vaccini”.
La pubblicazione è il primo contributo scientifico del gruppo di ricerca del Ministero della Salute per la GHSA (Global Health Security Agenda), la cui presidenza è al momento italiana. Il metodo, il framework di ottimizzazione proposto dai ricercatori, prevede una pianificazione precisa e quotidiana, con spunti dal punto di vista clinico e decisionale, comprendendo come, spiega ancora Antonio Scala, strategie diversificate: “Il framework conferma che, inizialmente, la scarsità di vaccini dovrebbe essere affrontata imponendo un rigoroso distanziamento sociale e propone delle strategie di priorità della vaccinazione basate sull’età e sul livello di diffusione dell’epidemia. Un’ulteriore possibilità è quella di aggiustare il tiro nel caso di epidemie la cui durata superi il previsto o che, a causa di mutazioni degli agenti patogeni, si trasformino in pandemie: in tal caso, usando un approccio closed-loop, il framework indica come assicurare l’intervento migliore in base ai dati a disposizione, riprogrammando la logistica quando nuovi fattori entrino in gioco”.